Caldo estivo: ecco come sconfiggerlo grazie al deumidificatore

Con l’esordio delle temperature bollenti e torride dell’estate, sempre più persone stanno decidendo di acquistare uno dei tanti deumidificatori presenti sul mercato al solo scopo di combattere l’umidità

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Con l’esordio delle temperature bollenti e torride dell’estate, sempre più persone stanno decidendo di acquistare per la propria casa, o azienda, uno dei tanti deumidificatori presenti sul mercato, investendo cifre, anche importanti, al solo scopo di combattere l’umidità.

Come funziona un deumidificatore?

Il funzionamento di un deumidificatore è molto semplice: in commercio ci sono per lo più deumidificatori elettrici, che quindi necessitano di essere collegati ad una presa di corrente. Una volta fatto, il dispositivo inizia ad aspirare l’aria dell’ambiente in cui viene posto. L’aria viene convogliata, attraverso una ventola, in corrispondenza di un refrigerante a serpentina, che viene mantenuto a bassa temperatura così da compiere l’azione di condensazione. La condensazione è un passaggio di “stato”, che si verifica in condizioni di pressione e temperatura tali da garantire il passaggio di una sostanza (in questo caso l’acqua) dallo stato di vapore allo stato liquido. Quindi, l’acqua allo stato liquido viene raccolta in un recipiente dove l’aria, rigenerata e privata del suo tasso di umidità, viene pompata nuovamente verso l’esterno. In questa maniera si riescono ad abbattere quantitativi enormi di umidità: basti pensare a quanto è elevato il quantitativo di acqua rimosso dai comuni ambienti domestici.

Perché risulta importante l’acquisto di un deumidificatore?

Ormai è risaputo che la funzione principale è quella di ridurre l’umidità, che ha una ripercussione diretta anche sulla temperatura percepita. È doveroso precisare che, a differenza dei condizionatori portatili classici, un deumidificatore non è in grado di abbassare e/o di aumentare la temperatura reale dell’ambiente, però variando i livelli di umidità si può modulare la secchezza dell’aria. Un’aria più secca ed asciutta fa percepire meno il calore circostante.
Ma non è tutto: infatti, in inverno possono instaurarsi macchie e rigonfiamenti nelle pareti. Questo rende gli ambienti poco gradevoli da un punto di vista estetico, ma vi sono anche altre implicazioni di natura igienica e sanitaria. Per ciò che riguarda l’aspetto igienico, un’umidità eccessiva stimola la proliferazione di funghi e muffe, quindi microrganismi che talvolta possono risultare anche patogeni per l’uomo. Inoltre, chi soffre di reumatismi o dolori articolari sa bene che l’umidità può aggravare molto la situazione creando dolori non indifferenti.

È importante non portare i livelli di umidità troppo al di sotto della media, questo potrebbe provocare problemi respiratori e soprattutto risulterebbe poco salubre per l’uomo. Quindi, è necessario scegliere il deumidificatore più adatto a garantire i livelli di umidità ottimali che si dovrebbero avere per beneficiare di un ambiente salutare.

Con quale altra tecnica si può assorbire l’umidità?

La funzione deumidificante può essere ottenuta con tecniche differenti. Senz’altro uno dei rimedi più famosi è quello di mettere del sale in diversi punti della casa, perché di fatto il sale è in grado di assorbire l’acqua. Però si tratta di una soluzione che non risolve il problema. Questa soluzione risulta idonea per ambienti di dimensioni ridotte, come ad esempio ripostigli o cantine e non per ambienti più ampi come cucina e salotto, anche perché il liquido generato non risulta particolarmente sano.

Poi esistono i deumidificatori più efficienti, che sono quelli elettrici e possono presentare un meccanismo fisso o portatile. I deumidificatori fissi sono ancorati alla parete ed in genere presentano anche la funzione di climatizzazione, mentre quelli portatili sono più comunemente dotati solo della funzione di de-umidificazione.

Per concludere, i diversi modelli si basano su due diversi tipi di funzionamento:

  1. A secco;
  2. A condensazione.

Il meccanismo a condensazione è quello descritto precedentemente, mentre quelli a secco presentano un’intercapedine provvista di un sale igroscopico, spesso il gel di silice, che assorbe un elevata quantità di acqua.

 

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Luglio 2019
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