Tre giovani pronti ad affrontare 16mila chilometri in Panda per il Mongol Rally

il trio di giovani che si prepara all'impresa è composto da Tommaso “Watta” Cattaneo, Gabriele Segrini detto “Tevez” e Davide “Obeman” Obetti

panda silvester pandone

Tre amici sui sedili di una vecchia Panda 4×4 e sedicimila chilometri da macinare su strade sconfinate tra Europa ed Asia: gli ingredienti necessari per l’avventura della vita. Manca pochissimo alla partenza (il 22 luglio, da Praga) del trio Sylvester Pandone composto da Tommaso “Watta” Cattaneo, Gabriele Segrini detto “Tevez” e Davide “Obeman” Obetti per il Mongol Rally.

«Siamo contenti e siamo di corsa, soprattutto per gli eventi», racconta Tommaso alla prima uscita ufficiale – mercoledì 3 luglio – del bolide al Chatwin di Gallarate, «abbiamo avuto la macchina tre giorni fa e abbiamo trascorso tre notti in carrozzeria a Verghera per darle un’identità e presentarla stasera».

Il “pandone”, infatti, ora sfoggia gli adesivi di tutti gli sponsor che hanno deciso di appoggiare l’impresa di questi tre ragazzi; inoltre dall’esterno ora la macchina rispecchia appieno la personalità dei ragazzi: grinta, simpatia e desiderio di vivere quest’avventura insieme. L’evento più importante, però, sarà quello del 14 luglio al Parco Primerano di Cascina Costa, a Samarate:«Sarà una vera e propria festa prima della partenza, con street food e musica, stiamo cercando di ingaggiare delle band che suonino live».

«Stiamo valutando se mettere o meno l’aria condizionata, anche se ce lo hanno sconsigliato. Questo rally è spartano e dicono di evitare gli agi», precisa Tommaso. E per dormire, come faranno? Niente hotel, porteranno con loro tenda e sacchi a pelo e, qualche volta, dormiranno negli ostelli. «Ci hanno detto che in Iran ed in Tagikistan saranno le persone a venire da noi per chiederci cosa stiamo facendo, ci inviteranno da loro a mangiare e ci ospiteranno a dormire».

Dopo Praga la prima tappa saliente è Istanbul, «la mia prima vera partenza», racconta Cattaneo che raggiungerà i suoi compagni dopo essersi laureato. «Al mio posto ci sarà Giacomo Bossi, detto “Paco”. Ad Istanbul, dove festeggerò con loro la laurea, gli darò il cambio».

E dopo? Poi ad aspettarli ci saranno Baku e l’Iran – «in Iran faremo quattro notti, è sconfinato» – la porta dell’inferno in Turkmenistan, dove c’è “la bocca dell’inferno” (il cratere nel deserto del Karakum). A seguire l’Uzbekistan, con tappa nella magica Samarcanda, mentre nell’ultima settimana i tre staranno in Mongolia. «A fine gara la macchina non la si lascia più lì, come qualche anno fa. Il Pandone verrà spedito in Estonia, mentre noi ritorneremo in Italia in aereo, il 25 agosto», spiega Tommaso, che medita già su una possibile spedizione in Estonia, magari insieme agli altri team italiani, per recuperare le macchine.

Per continuare a seguire le avventure del trio:

Facebook: https://www.facebook.com/sylvesterpandone/

Instagram: https://www.instagram.com/sylvesterpandone/

Il loro sito per la raccolta fondi: https://gogetfunding.com/sylvester-pandone-mongol-rally-team-2k19/

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Pubblicato il 04 Luglio 2019
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