“Non mi aspettavo la mossa di Renzi, per ora sospendo il giudizio”

Renziano della prima ora, Tiziano Zocchi da Samarate non nasconde le perplessità. "Ora il Pd non ha più alibi, ma deve convincere"

Primo consiglio comunale 2019 Samarate

La mossa di Renzi lascia spiazzati anche a Samarate. «Sono molto colpito e non me l’aspettavo» dice Tiziano Zocchi, renziano «della prima ora», candidato sindaco alle ultime elezioni e ora consiglere comunale d’opposizione.

Fino ad ora la scelta di Renzi di rompere con il Pd e avviare un nuovo progetto non ha scaldato più di tanto i cuori. Tra i renziani più o meno riconosciuti qualcuno è in attesa, pochi si schierano apertamente (come Massimo Brugnone o Maria Chiara Gadda), altri rimangono nel Pd.

A Samarate resta in attesa la segretaria del Pd locale, Rossella Iorio, che martedì parlava di «risveglio traumatico», ma per ora si attiene alla linea del no comment.
 Zocchi invece non nasconde le perplessità, pur tenendo sospeso il giudizio.
«È evidente che, con quanto successo in questi anni, ce lo si poteva aspettare. Non me lo aspettavo in questo contesto, con un governo appena nato proprio grazie alla scelta tattica di Renzi. Mi è parsa una nascita estemporanea: me lo sarei aspettato a un anno di distanza, in altro momento. Sono un renziano della prima ora, da quando l’abbiamo accolto a Varese con la maglietta a l’è ul mument. Ammiro Renzi, ma son stato molto critico sulla personalizzazione del referendum, che a suo tempo mi ha lasciato molto perplesso».

Dunque nessuno strappo con il Pd? «Di uscire non ci sto pensando, ma tutto dipende molto dai prossimi mesi. Il Pd deve continuare a convincermi: ho votato Zingaretti perché non mi convincevano altri, ma i Pd non mi ha minimamente soddisfatto in questi mesi. Non ha dato prova di esistere, l’ho visto “seduto”, al di là del faccione di Zingaretti. Ma al di là dei faccioni – Zingaretti o Renzi o Franceschini – non l’ho visto attivo sul contrasto a questo governo».

Da renziano, si toglie forse anche qualche sassolino dalle scarpe: «Adesso Renzi non c’è più, il Pd può dimostrare cosa sa fare, senza più alibi della sua presenza. Per quanto mi riguarda per ora sospendo il giudizio su entrambe le realtà, sul Pd e su Italia Viva. Vedo già qualche transfuga da Forza Italia in Italia Viva».

E sulle scelte altrui, nel rispetto delle opzioni personali, non nasconde un certo dispiacere. «Mi spiace di tanti amici che sono passati in Italia Viva. Maria Chiara Gadda è una carissima amica che stimo tantissimo e che ha fatto la scelta, una scelta che un po’ mi rattrista».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 20 Settembre 2019
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