Paesaggi e tipi umani in mostra al MASI
Tre mostre in contemporanea negli spazi del Museo d’Arte della Svizzera italiana

Domenica scorsa si è aperta l’esposizione di Julian Charrière, ma al Museo d’Arte della Svizzera italiana sono già presenti due mostre di un certo rilievo, visitabili con un unico biglietto d’ingresso. Al primo piano si trova “Sublime: luce a paesaggio intorno a Giovanni Segantini”; mentre al secondo livello ci si immerge volentieri nel lavoro video-fotografico “Being Human” dell’artista statunitense William Wegman.
La mostra “Sublime” è stata pensata per valorizzare l’opportunità, data al MASI per quasi tutto il 2019, di ospitare una delle più celebri opere dell’artista gardesano Giovanni Segantini: il “Trittico della Natura”, costituito da tre olii di grandi dimensioni eseguiti con la tecnica che lo ha reso celebre, i quali vanno ad occupare da soli una grande parete dell’esposizione. I dipinti sono in prestito dal museo che St. Moritz ha dedicato al maestro divisionista, morto nel 1899 a Pontresina, villaggio svizzero nelle immediate vicinanze della più nota cittadina grigionese, dove egli si era traferito a vivere con tutta la famiglia.
Attorno all’opera principale è stato poi selezionato un percorso espositivo mirato sul paesaggio, non solo svizzero, dal Settecento ai giorni nostri. Tra gli autori da segnalare sicuramente ci sono l’elvetico Giovanni Giacometti (1868-1933) con “Sera sull’Alpe”, e qualcosa anche del veneziano Leonardo Dudreville (1885-1975), artisti ambedue impegnati in un proprio personale superamento della lezione segantiniana.
Il più bel dipinto fra quelli esposti potrebbe essere “Campagna romana”, un olio del 1903 di un Umberto Boccioni insolito e tuttavia di grande effetto.
Poi ci sono i ticinesi: un paesaggio della fine dell’800 del locarnese Filippo Franzoni (1857-1911); il grande olio “Il canto dell’aurora” di Luigi Rossi (1852-1923), appartenente alla Collezione Città di Lugano; infine anche qualcosa di Luigi Taddei (1898-1992), un olio dalla Collezione Canton Ticino.
Al piano secondo del museo vale la pena di visitare il lavoro di Wegman, un artista contemporaneo ossessivamente monotematico nei suoi soggetti fotografici: i cani di razza Weimaraner. Verrebbe da dire che se non vi piacciono i cani è meglio non andare, ma in realtà l’intento dell’artista è più sottile ed il vero soggetto del suo lavoro sono le persone, non gli animali. È però un’esposizione curiosa: alcuni scatti sono certamente dei fotomontaggi, ma non sempre ! molto spesso l’animale è messo proprio in posa e queste povere bestie non mancano di avere un’aria annoiata o addirittura perplessa, forse consapevoli di avere come padrone un artista quantomeno bizzarro. La mostra di Wegman è patrocinata dall’Ambasciata USA a Berna.
Museo d’arte della Svizzera italiana
LAC Lugano Arte e Cultura
Piazza Bernardino Luini 6
CH – 6901 Lugano
Masilugano.ch
Ingresso intero CHF 20.-
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