I profili social media nel CV: vanno inseriti oppure no?
Il curriculum rappresenta il biglietto da visita di ogni candidato che voglia mettersi in gioco proponendosi alle aziende o partecipando ad un concorso per il quale molto spesso è richiesto questo documento

Il curriculum rappresenta il biglietto da visita di ogni candidato che voglia mettersi in gioco proponendosi alle aziende o partecipando ad un concorso per il quale molto spesso è richiesto questo documento. Attenzione però, bisogno fare attenzione nella stesura del cv soprattutto perché oggi le variabili da considerare sono maggiori per la realizzazione di un curriculum vitae esempio.
Capita infatti di incappare in un problema da non sottovalutare, rappresentato dalla seguente domanda: vale la pena inserire i profili social nel CV? Oppure sono un qualcosa da evitare assolutamente, a scanso di equivoci? Si tratta di un dilemma piuttosto diffuso tra gli utenti che cercano lavoro, e di sicuro rappresenta un problema concreto che molto spesso viene sottovalutato tanto dalle persone che scrivono il CV, quanto dai datori di lavoro.
Vediamo dunque gli aspetti positivi e negativi dell’inserimento di un profilo social nel proprio curriculum vitae, e la possibile soluzione migliore.
Alcune doverose premesse
Partiamo dal principio: non è possibile rispondere chiaramente se sia opportuno o no inserire nel CV i propri profili sui social media. O meglio, vanno distinti i social in cui si è iscritti e che si vuole inserire: ognuno di essi possiede caratteristiche diverse, e dunque vanno loro riconosciute potenzialità diverse in ottica di ricerca del lavoro.
Vediamo come comportarsi con i vari social media, caso per caso.
LinkedIn rappresenta ovviamente il social media per eccellenza per cercare lavoro. LinkedIn, anzi, è nato appositamente per offrire agli utenti un social dove la presenza delle aziende sia forte, e dove le aziende possano interagire direttamente con chi cerca lavoro cercando per settori di competenza e per esperienza pregressa.
La risposta, in questo caso, è molto facile: LinkedIn va inserito senza alcun dubbio nel proprio CV. Ma in che modo? Potreste semplicemente inserire il link al vostro profilo nel caso in cui abbiate sviluppato un curriculum vitae in digitale; nel caso del CV cartaceo la situazione è un po’ più complessa, ma potreste comunque citare il vostro nickname per facilitare la ricerca manuale del datore di lavoro.
Probabilmente il primo social network per importanza al mondo (anche se, come vedremo, potrebbe già essere superato da Instagram e non solo in quanto a numeri) Facebook è un minimo comun denominatore per la grande maggioranza delle persone. Lo utilizzano soprattutto persone attive sul Web già dagli anni antecedenti al 2012, anno in cui ha acquisito Instagram lanciandolo sul mercato con grande impeto.
Va inserito oppure no? Bisogna calcolare i benefici e i possibili rischi. Tra i benefici segnaliamo sicuramente una buona immagine in generale, nel caso in cui il profilo sia ben curato: se avete postato per lungo tempo articoli e link relativi al vostro settore lavorativo, non avrete problemi ad includerlo nel CV. Viceversa, potrebbe risultare superfluo o addirittura dannoso se ne fate un utilizzo poco professionale.
Instagram, alla pari di Facebook, può essere uno strumento potentissimo ma al contempo controproducente. In particolare, Instagram si presta alla perfezione per chiunque lavori con l’immagine, soprattutto a livello pubblicitario, di sponsorizzazione, di grafica e di fotografia. Essendo basato interamente sulle immagini, per l’appunto, risulta una scelta obbligata per chiunque lavori in uno dei settori sopra citati.
Da evitare senza alcun dubbio in tutti gli altri casi: se utilizzate Instagram per uso strettamente personale, evitate di inserirlo nel CV.
Concludiamo con Twitter, un social formidabile per giornalisti, editor, influencer, ma anche marketer in generale. Nel caso di Twitter dovrete considerarne l’inserimento proprio in questi casi: se avete sfruttato il vostro profilo per divulgare informazioni e notizie, sarà opportuno dimostrare la vostra attività all’azienda. Anche per Twitter, ovviamente, l’uso personale è quasi del tutto superfluo e occuperebbe spazio inutile nel curriculum vitae.
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