Il futuro dell’ospedale di Saronno preoccupa

il Comitato per la salvaguardia ed il rilancio dell’Ospedale chiama in causa i sindaci per il futuro di un presidio che presenta carenze preoccupanti

roberta tagliasacchi e direzione asst valle olona

Due posti in meno in pediatria per le feste natalizie, turni coperti da anestesisti che turnano dagli altri presidi. Le carenze dell’ospedale di Saronno preoccupano il Comitato per la salvaguardia ed il rilancio dell’Ospedale di Saronno.

Le difficoltà sono note e l’Asst Valle Olona prova a tamponare le crisi coinvolgendo tutta l’azienda. Per il periodo natalizio si è scongiurata la proposta di chiudere un intero reparto di degenza, quello del polichirurgico, ma la situazione precaria rende sempre un po’ instabile la situazione: « Basta una malattia a far crollare il delicato equilibrio» ammette il dg Eugenio Porfido.

« Il comparto materno-infantile del nostro ospedale (Ostetricia e Pediatria) – osserva il Comitato – sopporta carichi di lavoro inaccettabili ed insostenibili per un servizio necessariamente continuativo mentre in altre Divisioni dell’Azienda non vi sono problemi di carenza di personale medico: impossibile pensare ad una disposizione della Dirigenza che compensi le criticità del nostro Ospedale in attesa del definitivo ripristino dell’organico previsto? Forse è più semplice, sbrigativo (e  disastroso!) chiudere il punto nascita?

E’ un’ipotesi che inquieta quanto la realtà che vive da tempo il reparto di Anestesiologia e rianimazione: dobbiamo attenderci un ridimensionamento funzionale, magari rinunciando all’attività di terapia intensiva con drammatiche ricadute negative sulla popolazione?

Ci limitiamo a questi due esempi, ben consci che numerosi altri reparti e servizi siano ormai prossimi all’emergenza».

La questione, come si ripete da tempo, è resa ancora più preoccupante perché i bandi per reclutare il personale sono continui ma vanno spesso deserti. Recentemente, l’accordo tra Regioni e Stato ha aperto alla possibilità di coinvolgere gli specializzandi dal terzo anno e di permettere la permanenza al lavoro ai medici sino a 70 anni. Una soluzione temporanea in attesa che il sistemi torni a un equilibrio naturale.

Anche dal POAS, il piano di riorganizzazione aziendale, potrebbero arrivare delle risposte: « L’ospedale di Saronno rimarrà un presidio autonomo e importante nell’assetto aziendale – ha assicurato il direttore generale – Un’alternativa territoriale al polo unico che sorgerà a Busto e che vedrà nel presidio di Somma Lombardo, invece, un completamento per assistenza di minor intensità».

Il Comitato chiama in causa i sindaci: « Cosa pensano i Sindaci del saronnese?  Si accontentano dei dati, spesso ben lontani dalla realtà, che vengono Loro presentati dalla Dirigenza dell’ASST e dell’ATS Insubria? Cosa dice e cosa pensa il Sindaco di Saronno, Loro naturale capofila? Cosa intende fare per salvaguardare il diritto alla salute dei suoi concittadini?»

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Pubblicato il 23 Dicembre 2019
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