Openjobmetis: 103 punti per scrollarsi Pesaro di dosso
I marchigiani, ancora senza vittorie, tengono botta per mezz'ora alla squadra di Caja e poi si arrende. Ferrero è super, sei in doppia cifra: 103-87

C’è voluta una mezz’oretta per imporre la legge di Masnago, ma poi la Openjobmetis ha centrato l’obiettivo, staccando sull’ultima salita una coriacea Pesaro (103-87 alla sirena) e aggiungendo due punti a una classifica sempre sospesa tra le speranze di Final Eight – ancora attuali – e le attenzioni alla zona calda.
Varese piazza l’allungo decisivo quando sull’Enerxenia Arena iniziano a insinuarsi qualche dubbio e qualche paura su una possibile resurrezione marchigiana, visto che la Carpegna arrivava da undici sconfitte ed è tutt’ora fanalino di coda a quota zero. La squadra di Caja però si è rivelata troppo “lunga” per gli ospiti, che hanno tenuto botta finché Barford ed Eboua hanno realizzato ad alti ritmi aiutati qua e là dai compagni. Alla lunga però la OJM ha messo sul parquet tutta la propria cavalleria: sei uomini in doppia cifra (clamoroso Ferrero: 27), qualche giocata difensiva mancata nella prima metà di gara, il solito Simmons a dirigere il traffico in mezzo all’area colorata.
Insomma, alla fine è andata come doveva andare e come tutti avevano previsto, al netto di una Pesaro che tra tante difficoltà (gli acciacchi di Chapman, un pacco straniero di basso impatto) ha mostrato di essere viva e vivace nell’attesa che arrivi quel Troy Williams che dovrebbe portare punti, chili, esperienza e talento alla causa di Sacco.
Sul fronte biancorosso, certo, non si è trattato della prova più scintillante: per mezza partita si è vista una squadra più simile a quella “da trasferta”, con un Clark farfallone in difesa e poco produttivo in attacco, con Mayo e Vene non certo ai massimi e con qualche affanno nelle guardie. Poi dalla panchina è cresciuto Jakovics, Ferrero ha continuato nella sua corsa perfetta mentre Peak ha preso coraggio e si è esaltato come talvolta gli accade in casa. Si è visto anche Cervi, ma solo per 2′ (un rimbalzo d’attacco con errore nel tiro successivo), non si è visto (non entrato) Gandini che è vicino al passo di addio. Si è vista una vittoria non esaltante ma i due punti tengono Varese in corsa per andare proprio a Pesaro, sede delle Final Eight: con Cremona (sabato prossimo) vedremo quanto sono solide queste speranze.

COLPO D’OCCHIO
Buon numero di presenze in tribuna per una classica del basket italiano, un po’ decaduta rispetto a quando il match tra Varese e Pesaro metteva in palio scudetti e coppe. Le promozioni (giornata dell’abbonato e biglietto “dicembrino”) aiutano a riempire qualche vuoto, mentre non si segnalano tifosi sul fronte marchigiano, nonostante in casa la Carpegna sia sempre seguita da tanti spettatori.
PALLA A DUE
Quintetto tutto straniero per Caja che per la prima volta ha in panchina un Cervi “utilizzabile” dopo la comparsata a referto di Desio. Sul fronte opposto Sacco sceglie una coppia di ali italiana formata da Eboua e Zanotti; Clark è il primo marcatore designato del pericoloso Barford.
LA PARTITA
Q1 – Niente spallata iniziale per Varese che, anzi, si trova in più di un’occasione in svantaggio: ottimo l’impatto di Eboua che sfiora la doppia cifra nel quarto al pari di Barford. Varese trova poca continuità, ringrazia un lampo di Peak e soprattutto un grande Ferrero per il 25-24 della prima pausa.
Q2 – Si procede spalla a spalla con le due squadre che non riescono ad allungare i rispettivi break positivi. Le difese non fanno bella figura, Cervi si vede per appena 2′ mentre Sacco propone anche le “due torri” (Chapman e Totè). Ferrero è ancora il leader di una Varese che guadagna qualcosa con Vene e Mayo ma non lo difende: 56-54 con miracolo di Barford a fil di sirena da metà campo.
Q3 – Varese vede per qualche attimo i fantasmi ma poi sfodera un 8-0 che la riporta avanti, con Vene e Mayo che fanno i leader. Gli ospiti segnano zero canestri da due, però da tre punti inventano cesti improbabili e restano aggrappati alla partita. La spinta in più arriva da Jakovics per l’82-76 del terzo stop.
IL FINALE
Questa volta la Openjobmetis non si fa sfuggire l’occasione di scappare: Peak e Clark trovano le azioni veloci che danno per la prima volta la doppia cifra di vantaggio ai biancorossi. E quando Ferrero sembra avere esaurito le munizioni, ecco che centra un’altra tripla dall’angolo per il +13 a metà periodo, quando cioé Pesaro dà l’impressione di arrendersi. Anche perché poi è Simmons a salire in cattedra tra stoppate, canestri e difese precise: la Carpegna non può far altro che gettare la spugna nel momento in cui Caja applaude i tifosi che lo osannano e vengono premiati da Mayo che segna il punto numero 100.
OPENJOBMETIS VARESE – CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO 103-87
(25-24, 56-54; 86-76)VARESE: Mayo 13 (2-4, 2-7), Clark 13 (4-4, 1-4), Peak 17 (4-8, 1-3), Vene 7 (2-4, 1-1), Simmons 15 (5-6); Jakovics 11 (3-3, 1-4), Cervi (0-1), Tambone (0-5 da 3), Ferrero 27 (3-6, 4-6). Ne: De Vita, Natali, Gandini. All. Caja.
PESARO: Pusica 3 (1-4 da 3), Barford 27 (1-4, 5-13), Eboua 15 (4-8, 2-5), Zanotti 12 (1-3, 2-3), Chapman 6 (3-4, 0-2); Mussini 12 (3-7, 0-5), Miaschi, Thomas 6 (1-2, 1-4), Totè 6 (3-4). Ne: Drell. All. Sacco.
ARBITRI: Attard, Grigioni, Dori.
NOTE. Da 2: V 23-36, P 16-32. Da 3: V 10-30, P 11-36. Tl: V 27-30, P 22-28. Rimbalzi: V 39 (10 off., Simmons 10), P 39 (14 off., Eboua 8). Assist: V 17 (Jakovics, Mayo 4), P 16 (Pusica 6). Perse: V 5 (Jakovics 5), P 9 (Pusica 3). Recuperate: V 5 (Simmons, Mayo 2), P 3 (Barford, Mussini, Pusica 1). Usc. 5 falli: nessuno. Spettatori: 4.039.
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