Nuovo comandante alla polizia locale: Beccari teme tensioni

Con il pensionamento di Lorenza Algiati, l'amministrazione ha chiamato in reggenza il comandante del copro dell'Unione Ovest. Un funzionario con un passato a Gavirate

Gavirate

Il comandante della polizia locale va in pensione. Viene chiamato un reggente… e si riaprono antiche ferite.
Succede al comando di Gavirate dove la comandante Lorenza Algiati ha concluso il suo servizio per raggiunti limiti di età.

In attesa di effettuare il concorso per individuare il successore, l’amministrazione di Gavirate chiama l’attuale comandante della vicina polizia locale di Travedona Monate.

Il pubblico ufficiale, però, è noto alla comunità gaviratese per una storia non del tutto pacifica. Una questione di segnalazioni interne ai diretti superiori che diede vita a una frattura, finita successivamente in tribunale per questioni di lavoro. 

Con il ritorno di uno dei due protagonisti della vicenda alla guida della polizia locale gaviratese, dove è tutt’ora in servizio l’altro, c’è il rischio di ruggini antiche che rovinino il clima di collaborazione di un servizio cruciale per Gavirate.

La cosa è stata sollevata dal consigliere d’opposizione Selvino Beccari che sottolinea i rischi per la serenità del copro: « La Polizia Locale è chiamata ad un ruolo essenziale  al fine di garantire la sicurezza della collettività in un momento in cui episodi di aggressione al patrimonio si susseguono numerosi destando viva e diffusa preoccupazione – commenta Beccari – Operazioni recenti contro la criminalità costituiscono la riprova dell’efficienza delle forze dell’ordine che operano sul nostro territorio.
La storia recente della nostra comunità, e della Polizia Locale in particolare,  impone  di prestare la massima attenzione e consiglia l’ uso della ragionevolezza al fine di scongiurare il ripetersi di episodi di conflitto all’ interno del corpo della  Polizia Locale e tra questa e l’ente Comune.

Il rapporto tra la  Polizia Locale e  la cittadinanza può costituire un positivo momento di sicurezza partecipata ma questo presuppone che ci si ponga nel rapporto con la Polizia Locale, costituita da persone e quindi individualmente meritevoli del massimo rispetto, secondo modalità  che rifuggano il metodo  delle censure generiche, delle contestazioni infondate, delle sanzioni spropositate. Sinteticamente: senza barbarie, senza comportamenti divisivi.
Questo innanzitutto per il rispetto dovuto ad ogni lavoratore ma  anche per evitare che la comunità debba farsi carico di rilevanti  costi in conseguenza di azioni legali infondate.
Agli operatori della sicurezza deve andare il nostro ringraziamento ed il nostro rispetto, agli operatori complessivamente  ed individualmente».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Gennaio 2020
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