Storia di Anna e di una capriola
A volte capita che i bambini si presentino in posizione podalica. Perché? Marta Campiotti racconta cosa possono fare mamma e papà per aiutare il piccolo a girarsi per il parto
Sto seguendo la seconda gravidanza di Anna, donna forte con una bambina nata con un taglio cesareo sette anni fa.
Un cesareo eseguito dopo un lungo estenuante travaglio, trascorso lento e senza energia, quelli che lasciano nel corpo materno un segno di incapacità e di incompetenza.
Questa volta Anna vorrebbe un parto naturale, sente il bisogno di essere accompagnata, ma ha paura…
Così, quando viene da me proviamo innanzi tutto a “guarire la ferita” del cesareo, ascoltandone le cicatrici, nel corpo e nel pensiero.
Tutto promette bene, ma ecco la sorpresa: all’inizio dell’ottavo mese il bimbo, questa volta un maschietto, è podalico! E rimane così, per quindici lunghi giorni, in cui ogni tentativo di farlo girare con dolcezza è vano.
Proviamo con le posizioni materne, poi con la moxa, ma il bimbo non si vuole girare! Come mai?
Secondo la medicina cinese, potrebbe esserci un disequilibrio tra energia femminile e maschile, un troppo pieno e un troppo vuoto. Il mio compito è quindi quello di muovere le energie, ma la situazione pare ferma ed anche il bambino è sempre nella stessa identica posizione.
Non possiamo che aspettare…
Anna e Paolo frequentano il corso in Casa Maternità ed una sera in cui l’argomento è “La nascita, accoglienza e amore” io propongo un rilassamento di coppia incentrato sul bambino nel pancione, sulla sua libertà di nascere come vuole, ma anche sul suo bisogno già adesso di sentire l’energia paterna.
Invito quindi i papà ad appoggiare le loro mani sul bambino e a farsi sentire e, mentre parlo, penso a loro.
Poi invito le coppie a dare spazio interno al loro bambino, nei pensieri, nel cuore e anche nel corpo, fino all’ultima cellula: l’utero può rilassarsi con il respiro, è accogliente e tondo, il bambino è comodo e libero di muoversi e forse sceglierà la posizione migliore per nascere.
Il clima è intenso e la serata si conclude senza altre parole.
Proprio quella notte il bambino di Anna e Paolo si girerà in presentazione cefalica: è la donna stessa che se ne accorge e la mattina seguente mi telefona e poi arriva: insieme verifichiamo che la testolina si è messa giù, all’ingresso del suo bacino.
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