Gallera: “Nessun ripensamento sull’ospedale da campo di Bergamo”
Secondo l'assessore regionale lo slittamento dell'avvio della realizzazione dell'ospedale è dovuto alle procedure di arruolamento e si conta sull'arrivo di medici e dispositivi dall'estero in stretta collaborazione con la Croce Rossa

“Non c’è alcun ripensamento sulla realizzazione dell’ospedale da campo di Bergamo che per la Regione Lombardia rimane una delle priorità”. Lo dice l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, in relazione alle notizie diffuse nelle ultime ore.
“Abbiamo stabilito, in questa fase – spiega l’assessore – che la messa in funzione delle strutture sanitarie esterne ai presidi ospedalieri tradizionali sia strettamente connessa al reperimento di medici, infermieri e operatori aggiuntivi, che non possono essere sottratti dalle corsie e dagli altri reparti. Così sta avvenendo per Cremona, dove si sta allestendo un ospedale da campo del tutto autonomo con mezzi e personale americani, grazie alla donazione della ONG Samaritan’s Purse”.
Lo slittamento di poche ore dall’avvio della realizzazione dell’ospedale da campo di Bergamo – sottolinea Gallera – è dovuto proprio alle procedure di arruolamento e contiamo sull’arrivo di medici e dispositivi dall’estero in stretta collaborazione con la Croce Rossa”.
“L’area di Bergamo – conclude Gallera – sta attraversando un momento di grande pressione e per questo stiamo sostenendo con tutte le nostre forze le strutture sanitarie coinvolte. Basti pensare che negli ultimi 3 giorni, grazie al lavoro straordinario dell’unità di crisi, abbiamo trasferito 47 pazienti dagli ospedali della Bergamasca in altre strutture lombarde. Di questi, solo nella giornata di ieri siamo riusciti a trasportare 20 pazienti su un totale di 38 a livello regionale (più del 50 per cento). E’ forte anche l’impegno sul fronte del reperimento del personale: in poco tempo abbiamo inviato al Papa Giovanni XXIII 24 medici e 1 farmacista e l’ospedale stesso ne ha potuti reclutare altri 12, di cui 7 specializzandi, e 1 farmacista. A questi si aggiungono 27 medici e 4 infermieri militari. A Seriate invece abbiamo inviato 12 professionisti e altri 7 ne sono stati reclutati dall’ASST di riferimento”.
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