Informazione capillare e supporto agli studenti nell’e-learning: le proposte di Samarate città viva

Una rete capillare che informi gli over 65 dei servizi di spesa e pasti a domicilio e sostegno ai giovani nella didattica a distanza

Primo consiglio comunale 2019 Samarate

«In questo periodo difficile dove il senso di responsabilità e la solidarietà sono di dovere, come lista civica consiliare volevamo in primis ringraziare il sindaco Enrico Puricelli e tutta l’amministrazione comunale per la gestione dell’emergenza sanitaria, e per l’informazione puntuale e quotidiana sulla realtà samaratese», iniziano così la lista di minoranza di Samarate, Samarate città viva (Chiara Bosello e Paolo Bossi), prima di esporre le proprie idee per far fronte alla situazione di emergenza a causa del Coronavirus.

Le proposte di Samarate città viva vertono in direzione di due fasce della popolazione, spesso antitetiche,: i giovani e gli anziani. Per quanto riguarda gli over 65, Bosello e Bossi si concentrano per lo più sull’informazione e, soprattutto, sulla sua implementazione in modo da farli uscire il meno possibile: «Chiediamo di affiggere cartelli informativi sulla possibilità di spesa a domicilio con relativi negozi convenzionati nelle poste, dai medici di medicina generale, in farmacia: sui cartelli può essere pubblicizzato il numero di telefono e l’elenco dei negozi convenzionati. Inoltre, è importante che nei singoli negozi che hanno aderito a questa iniziativa sia pubblicizzata questa iniziativa con il simbolo comunale».
Ciò potrebbe essere più efficace, secondo i consiglieri,  grazie ad un’auto comunale con altoparlante per diffondere
informazione sull’iniziativa. «Si potrebbe valutare inoltre la possibilità di acquisto di spazi pubblicitari radiofonici», continuano i due.
Infine, proongono la possibilità  -tramite ATS territoriale- da parte dei medici di medicina generale di trasmettere direttamente della ricetta in farmacia.

Sul fronte giovanile, invece, c’è molta attenzione alle famiglie degli studenti sprovvisti di computer o stampanti, e quindi più svantaggiati nel frangente della didattica online: «Si richiede la possibilità di creare una rete di volontari per la consegna dei “compiti” tramite fotocopie a domicilio; per il medio periodo si richiede di contattare le aziende locali per chiedere la disponibilità a cedere computer o stampanti in dismissione ma ancora attivi, per supportare le famiglie che non hanno a disposizione questi strumenti. Un informatico comunale potrebbe, tramite una linea telefonica,  supportare nella installazione di programmi dedicati alla didattica a distanza».

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com

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Pubblicato il 19 Marzo 2020
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