È morto Ernesto Cardenal

Il sacerdote, poeta si è spento a 95 anni nell'ospedale di Managua. È stato un punto di riferimento per tante generazioni anche nel nostro paese. Sospeso a divinis da Giovanni Paolo II per il suo impegno nel governo sandinista venne riabilitato da Papa Francesco

Generico 2018

Ernesto Cardenal è morto il primo marzo in ospedale a Managua. Il sacerdote e poeta aveva 95 anni. È stato un punto di riferimento per tante generazioni anche nel nostro paese. Sospeso a divinis da Giovanni Paolo II per il suo impegno nel governo sandinista venne riabilitato un anno fa da Papa Francesco.

Le poesie di Cardenal, le sue posizioni a favore degli ultimi, dei campesinos da 50 anni erano diventate note anche in Italia. Vangelon a Solentiname pubblicato da Cittadella di Assisi era una sorta di bestseller negli anni Settanta. Lui viveva in quell’arcipelago a sud del grande lago Cocibolca in Nicaragua e da lì con i pescatori e i contadini aveva osteggiato il potere dei Somoza famiglia di spietati dittatori.

Quando nel luglio del 1979 i sandinisti entrarono a Managua e con una rivoluzione giovane andarono al potere vollero Ernesto al governo. Si occupò di cultura e insieme a suo fratello Fernando e a Miguel d’Escoto era uno dei tre sacerdoti nell’esecutivo di Daniel Ortega. Portò così il Nicaragua in giro per il mondo. La sua poesia abbatteva steccati e rendeva protagonisti gli ultimi, le persone più in difficoltà.

Una posizione che gli valse il biasimo di Papa Woytila impegnato contro ogni rischio di socialismo in giro per il mondo. Tanto che resta storica la foto del pontefice che lo attacca appena sceso dall’aereo con Cardenal in ginocchio a ricevere Giovanni Paolo II. La Chiesa lo sospese a divinis togliendogli così la possibilità di esercitare la sua funzione ecclesiastica. Ci ha pensato Papa Francesco a riabilitarlo un anno fa.

Cardenal era molto impegnato a diffondere la poesia anche tra i bambini e per questo fino a poco tempo fa lavorava a La mascota, un ospedale pediatrico nella capitale dove aveva svolto un ruolo fondamentale contro le leucemie Giuseppe Masera con la fondazione Maria Letizia Verga e la Regione Lombardia.

Cardenal lascia tante opere in decine di lingue. Lascia un ricordo di quello sguardo dolce e profondo. Un uomo che ha attraversato un’epoca di turbolenze, ma anche di grande speranze.

Dopo Fernando Cardenal e Miguel D’Escoto se ne va il terzo sacerdote di una stagione che quarant’anni fa aveva fatto sognare una generazione. Lui era ormai un tenace e duro oppositore dello stesso Ortega che governa gestendo un potere assoluto da anni il Nicaragua.

«Le mie poesie non si potevano pubblicare – racconta a Vita in una bella intervista Ernesto Cardenal – copiate, tuttavia, circolavano passando di mano in mano». «Ma un giorno – conclude il poeta nicaraguense – quando dalla memoria verrà finalmente cancellato il nome del dittatore contro cui furono scritte, continueranno ad essere lette». Con queste parole, che riecheggiano quelle di Epigramas – la raccolta pubblicata nel 1961, dopo le prove giovanili dei poemi storici dedicati alla devastazione della città natale di Granada da parte dei mercenari delle compagnie commerciali (Proclama del Conquistador del 1943, e Con Walker en Nicaragua del 1950) – Cardenal apriva definitivamente la propria poetica a una ricerca di chiara intonazione sociale e politica, in cui inevitabilmente forte era l’eco delle speranze, delle attese e delle disillusioni legate alla «conspiración de abril», l’attentato tragicamente fallito contro il dittatore Somoza, a cui, nel 1954, non ancora trentenne aveva preso parte”.

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Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Marzo 2020
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Viacolvento

    Purtroppo il Nicaragua è passato dalla dittatura di Somoza a quella di Ortega.

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    Scritto da Ettore Muti

    Gli uomini liberi criticano e fanno opposizione a qualsiasi dittatura Quindi per me CARDENAL e’ uomo giusto e probo contrariamente e chi lo ostacolo’

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