Tradate: 19 i casi positivi al Coronavirus, 3 i decessi
Crescono i numeri delle persone infette in città e purtroppo anche quello delle vittime. Il sindaco Bascialla: "Numeri destinati ad aumentare. Non è finita, state a casa"

«Abbiamo 19 contagiati in città e purtroppo siamo a 3 decessi, riferiti a persone in età avanzata». Il sindaco di Tradate, Giuseppe Bascialla, anche medico di base all’ambulatorio di via Isonzo, fa il punto sulla situazione cittadina dovuta alla diffusione del Coronavirus Covid-19. «Purtroppo i contagi, anche a livello cittadino, sono destinati ad aumentare. Invito ancora le persone a stare in casa, a rispettare le regole che vengono imposte, anche usando il buon senso laddove non esista una direttiva precisa, con la consapevolezza che è sempre meglio rimanere in casa».
«Ancora oggi vedo persone in giro che non dovrebbero esserlo, che si sentono intoccabili. Lo ripeto: state a casa – prosegue il sindaco -. Speriamo che il Governo metta in atto tutte le procedure per riattivare industria e artigianato. Noi abbiamo ripreso le indicazioni dell’Organizzazione Mondiali della sanità che arrivavano da una società dove c’era un certo benessere, ma noi siamo in una società ad alto livello sociale ed economico. Serve riprendere a lavorare il prima possibile, ma per farlo serve che tutti ora facciano la propria parte».
Il sindaco sottolinea la gestione da parte della macchina comunale in questi giorni: «Fino a oggi abbiamo affrontato tutto nel migliore dei modi, grazie a degli ottimi servizi sociali, al personale della protezione civile, e a un buon apparato di amministrazione comunale: mi riferisco all’assessore ai servizi sociali Franco Accordino, ma anche alla responsabile Mariella Luciani e a tutto il personale comunale, fino alla raccolta rifiuti».
Un plauso particolare all’operato della Protezione Civile: «Un apparato cittadino di volontari che ha risposto in maniera egregia, con nuove persone che si sono offerte come volontari. Ci sono persone che si sono lamentate su Facebook di come è stata gestita l’emergenza: bene, si mettano in prima linea anche loro; se invece devono criticare solo per il gusto di criticare, se ne stiamo zitti. Chi si è messo in prima linea, va solo sostenuto, se non si può farlo fisicamente, almeno lo faccia moralmente».
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