Alla Rsa del Melo situazione “sotto controllo”. Ma mancano ancora i tamponi

Il punto con Rita Nichele, responsabile della struttura. "Ats ci ha chiesto di contattare i laboratori analisi, ma per ora non abbiamo trovato strutture disponibili". Si lavora anche in contatto con le altre strutture cittadine

anziani

«Per avere un quadro chiaro servono tamponi a tutti ospiti che si sono ammalati in questo periodo, per capire se ci sono casi di Covid». Lo dice Rita Nichele, presidente del Melo, la Rsa nel pieno centro di Gallarate, una delle tre in città.

Fino ad oggi la casa di riposo di via Magenta non ha visto un aumento sensibile della mortalità. È oggi questo – tristemente – l’unico dato che si può prendere come indicatore della situazione, in mancanza di un monitoraggio reale dei casi che è ancora impossibile.

C’è un stato un leggero incremento della mortalità, ma non in misura da rendere evidente un ingresso del Covid nella struttura: dal 22 febbraio a oggi ci sono stati in totale cinque decessi su cento ospiti. «E due di questi sicuramente non possono essere ricondotti a Covid» precisa Nichele.

Per il resto, individuare casi sospetti si può fare solo sulla base dei sintomi, ma manca la certezza, perché non ci sono tamponi., «Ad oggi tamponi non se ne sono fatti, perché nessuno è stato ricoverati» continua Nichele. «Ats stamattina (martedì 14 aprile) ci ha inviato una comunicazione in cui chiede di contattare i laboratori analisi, ma per ora non abbiamo trovato disponibilità per farli fare».

Per ora al Melo si è lavorato con misure di prudenza concordate anche con il confronto continuo con le altre realtà cittadine. «Abbiamo lavorato molto bene con le altre Rsa, abbiamo un protocollo attivato già dal 24 febbraio. Gli ospiti che non stavano bene venivano subito isolati, i servizi del Centro Diurno sono stati sospesi dal 6 marzo, per ridurre i contatti con l’esterno. Anche dove non ci sono sintomi, attuiamo il distanziamento sociale tra gli ospiti per evitare rischi».

Là dove la situazione si è fatta più drammatica è emerso anche un problema di personale, perché molti operatori sono stati contagiati o sono comunque in malattia per sintomi compatibili. Al Melo come sta andando? «Per adesso il personale è sufficiente». Come segnalato nelle altre strutture, anche al Melo sono aumentati i costi per i materiali di protezione. «Non abbiamo promosso alcuna raccolta ma abbiamo ricevuto donazioni».

Insomma: situazione «sotto controllo, ma incerta», per sintetizzare. Almeno finché non si riuscirà a garantire un monitoraggio complessivo mediante tamponi. Che per ora è affidato alle singole strutture: devono attaccarsi al telefono e sperare un laboratorio che possa garantire l’analisi dei campioni.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 15 Aprile 2020
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