“Ats faccia regia: la fase 2 va gestita nella massima sicurezza”

Critici il sindaco di Varese Galimberti e il consigliere democratico Astuti che lamentano iniziative carenti e a spot

asl di varese

Una fase 2 senza un’adeguata regia potrebbe avere conseguenze gravi. È ciò che sostengono il sindaco di Varese Davide Galimberti e il consigliere regionale del PD Samuele Astuti.

«Ritengo indispensabile che l’ATS, nel suo ruolo di soggetto deputato al governo e alla promozione della salute e della prevenzione sanitaria e in ragione dell’incremento dei casi che si stanno verificando nei Paesi che hanno già avviato la ripresa, definisca con urgenza le misure operative da applicare sul territorio affinché la ‘fase 2’ dell’emergenza possa essere gestita nella massima sicurezza possibile» sostiene Galimberti in una lettera inviata al direttore generale dell’Agenzia per la tutela della salute dell’Insubria Lucas Maria Gutierrez e, per conoscenza, al prefetto Dario Caputo.

«Se da un lato – prosegue il testo – le ultime determinazioni assunte dal Governo con il DPCM 26 aprile 2020 rappresentano un primo passo verso il progressivo ritorno alla normalità, dall’altro impongono ai soggetti istituzionali del territorio di gestire questa fase con estrema attenzione e in sinergia fra loro per scongiurare la ripresa dell’epidemia. Questo soprattutto in un contesto, come il nostro, in cui il numero dei contagi giornalieri desta ancora alcune preoccupazioni».
Da qui la richiesta dell’assunzione di tutti i necessari monitoraggi e dell’isolamento della popolazione che dovesse contrarre il virus.

La lettera inviata aveva lo scopo di rendere concreta e operativa la riunione in teleconferenza del Centro operativo comunale dove Ats annuncia le determinazioni che verranno assunte.

« Come Comune – aggiunge il vicesindaco Daniele Zanzi – abbiamo offerto il nostro impegno e la nostra disponibilità sin dal primo giorno. Non a caso il Centro operativo comunale è stato istituito subito all’indomani della scoperta del primo caso di contagio lombardo. Ci siamo sempre stati e ci saremo sempre, per il bene e per la salute dei nostri concittadini. Soprattutto in questa nuova fase, però, è necessario l’impegno di tutti, perché solo con un vero lavoro di sinergia potremo davvero ripartire».

Molto più critico il consigliere democratico Astuti: « All’Ats solo spot e teatrini ma di una vera regia nemmeno l’ombra. Le scelte dell’ ATS sul tema della gestione dell’emergenza coronavirus e dei tamponi non finiscono mai di stupire: è stata  annunciata in pompa magna l’istituzione di un nuovo strumento ‘spot’ attivato da ATS in alcuni comuni del  nord della provincia,  una postazione con metodo drive-in per i tamponi a Luino. I comuni dell’area di frontiera nella provincia di Varese, sono molti e non si limitano alla sola area luinese. E’ chiaro  che l’ATS manca di una strategia complessiva sul tema dei tamponi e del contenimento dell’epidemia. Le azioni attivate sono sempre parziali e prive di coordinamento. Perché l’ATS, così sollecita nell’attivazione di questo servizio spot,  continua a non muovere un dito per istituire le tanto necessarie USCA (Unità speciali di continuità assistenziali)?”.

«A pensar male- conclude Astuti- si fa peccato ma in questo caso è difficile non farlo. Non  si può  non notare come questa operazione appaia come un’iniziativa di marketing territoriale, a favore dei soliti nomi, supportata più da esigenze politiche e dalla necessità di garantire una copertura ad esponenti del territorio vicini al Centro destra che da un reale piano d’azione.  E ancora. Non si può non domandarsi perché l’iniziativa, come nel caso di Luino,  non sia stata istituita con una regia ampia e trasversale, piuttosto che a macchia di leopardo, in un momento in cui il monitoraggio dei casi sospetti, come dimostrano gli esempi virtuosi del Veneto e dell’Emilia Romagna, è fondamentale per la ripartenza. Iniziative come quella di Luino sono senz’altro positive, ma dovrebbero nascere da un coordinamento capace di intervenire in maniera omogenea su tutto il territorio. A 60 giorni dall’inizio dell’emergenza sanitaria siamo stanchi  della mancanza di coordinamento dell’ATS.  Non è più tempo di spot e teatrini. Urge una regia». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Aprile 2020
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