La musica live è ferma: “Servono risposte chiare”

Spettacoli live fermi da fine febbraio e gli organizzatori chiedono di avere risposte chiare. Intanto i concerti annullati sono centinaia

Rezophonic in concerto a Varese

Concerti annullati, spettacoli rimandati, locali chiusi. La musica dal vivo si è fermata a fine febbraio e anche la provincia di Varese conta centinaia di eventi sospesi e un futuro incerto. «Dateci risposte chiare», l’appello degli organizzatori. In molti infatti, sottolineano come l’emergenza sanitaria del Covid19 sta diventando anche un’emergenza economica e sociale.

«Quanti mesi possiamo stare fermi? – chiede Miguel Dell’Acqua, promoter di concerti e di spettacoli teatrali -. Dietro ad ogni evento ci sono persone che lavorano, molte delle quali hanno contratti a giornata. Significa che in questo momento non hanno nessuna garanzia». Nel frattempo il Teatro Galleria di Legnano ha rimandato i concerti di Jethro Tull, Roberto Vecchioni, Massimo Ranieri e una ventina di spettacoli teatrali, racconta Dell’Acqua che ne cura la programmazione. «Un teatro non può funzionare a metà, anche l’idea di far entrare le persone tenendole ad un metro di distanza non è realistica: quanto dovrebbe costare il biglietto di ogni spettacolo?».

E mentre Assomusica (l’associazione tra i produttori e gli organizzatori di spettacoli di musica dal vivo) stima che i concerti non si potranno fare fino alla primavera del 2021, i numeri fotografo una situazione già molto difficile: «In provincia, da marzo ad aprile abbiamo annullato 63 concerti. Da giugno a settembre ne salteranno altri 70 circa, senza considerare quelli che avremmo potuto organizzare», spiega Stefano Morandini di Mad Boys Eventi che organizza concerti. «Al momento contiamo circa 10mila euro di incassi mancati stimati. É importante che questo settore abbia un aiuto concreto da subito», continua. «Stiamo già pensando ad alternative, a spettacoli in stile “Roxy Bar” con pochi spettatori che potranno essere seguiti anche online o piccoli concerti con un numero ristretto di presenze. Di certo, questo non potrà sostituire un concerto vero e proprio che è di per se anche socialità. Speriamo che non si perda l’abitudine, in futuro, di andare ai live».

Tini in concerto al Fabrique di Milano

Gli organizzatori di festival intanto, pensano a posticipare le giornate di eventi o a ritrovi virtuali: «Attendiamo sviluppi», spiega Matia Campanoni, organizzatore tra le altre cose del Woodoo, uno dei festival più attesi della provincia. «Abbiamo la Line Up chiusa da tempo, iniziamo a lavorare al festival ad ottobre e al momento è tutto fermo. Nei prossimi giorni capiremo se spostare il festival (cinque giorni a luglio), nel frattempo stiamo anche pensando ad una edizione virtuale». Campanoni inoltre, organizza anche eventi di street food sul territorio: «Lavoriamo in tutta la Regione con due eventi a settimana, circa e ora è tutto fermo. L’impatto economico è importante ed è necessario che il settore dei concerti, così come quello dell’organizzazione di eventi abbia una rappresentanza importante. Questo è il momento per mettersi tutti insieme per uscirne».

Da vent’anni sul territorio è poi Black & Blue Festival che quest’anno dovrebbe festeggiare l’importante traguardo. «Tutto fermo fino a data da destinarsi – spiega Alessandro Zoccarato dell’associazione-. Ci servono direttive chiare su cosa succedere nei prossimi mesi nel nostro settore, cosa si potrà fare e cosa no. Solo così sarà possibile trovare eventuali soluzioni». Dello stesso parere Gianpiero Grimoldi del Rugby Sound in programma dal 26 giugno al 5 luglio a Legnano: «Stiamo attendendo di capire cosa succederà. Al momento è tutto fermo».

Foto di Raffaele Della Pace 

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Aprile 2020
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