Revocati gli arresti domiciliari a Paolo Ramolini
L'ex-direttore di Castellanza Servizi e Patrimonio era sottoposto a misura cautelare da novembre 2019. Tra qualche giorno la sentenza per il processo in cui è accusato di peculato e truffa allo Stato

Il Tribunale di Busto Arsizio ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari per Paolo Ramolini, l’ex-direttore di Castellanza Servizi e Patrimonio imputato nel processo per peculato ai danni della società municipalizzata castellanzese e truffa allo Stato, arrestato agli inizia di novembre del 2019.
A comunicare la notizia è il suo legale, Francesco Trotta, che mette in correlazione la decisione con l’udienza di ieri: «Credo che tutto il materiale probatorio prodotto ieri in udienza abbia influito su questa decisione – spiega il legale -; una decisione che ci fa ben sperare per la sentenza che verrà letta nei prossimi giorni».
La vicenda aveva fatto molto scalpore a Castellanza. Ramolini, persona molto conosciuta e da lungo tempo ai vertici della municipalizzata dove nel corso degli anni aveva accumulato diverse procure, è accusato di aver fatto eseguire ad un’impresa che lavorava anche per la municipalizzata, alcuni lavori per la posa di nuovi serramenti a casa della figlia, addebitando il costo alla società castellanzese (da qui l’accusa di peculato condivisa con l’imprenditore Alberto Romanò, e di aver coperto le assenze dal lavoro di una dipendente della farmacia comunale (truffa allo Stato).
Peculato, chiesti 3 anni e 6 mesi per l’ex-direttore di Castellanza Servizi
I difensori Trotta e Cacucci (per Romanò) sono convinti di essere riusciti a dimostrare non solo che non c’è stato nessun peculato e che dunque i lavori a casa della figlia di Ramolini fossero stati regolarmente pagati dallo stesso Ramolini, ma anche che la dipendente della farmacia avesse compensato un certo numero di ore di lavoro in più (non pagate) con alcuni giorni di ferie, secondo una procedura in vigore alla Csp sin dal 1986.
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