“Accanto ai nostri anziani abbiamo affrontato il Covid”
Impegnati nelle RSA, hanno dovuto imparare in fretta a gestire l'emergenza. Con professionalità e spirito di squadra hanno onorato la professione. La testimonianza di un infermiere di una casa di riposo

È una missione, ovunque si svolga, qualsiasi obiettivo ci si ponga. Anche nelle RSA, le residenze per anziani, il ruolo dell’infermiere è sempre quello di accudire, curare e sostenere. Proprio come nella corsia di un ospedale, con la differenza che si ha a che fare con persone che sono al tramonto della loro vita, con tutte le ansia, la rassegnazione e la fatica di vivere: « Sono oltre 30 anni che sono infermiere nelle residenze per gli anziani – racconta S.C. che preferisce rimanere anonimo – Sin dall’inizio ho capito che era la mia missione, accanto a una persona fragile, paziente di medicina generale, da assistere a 360 gradi».
L’emergenza Covid 19 lo ha trovato all’interno della sua residenza: « È stata un’esperienza che ci ha unito ancora di più come equipe. Non solo tra noi infermieri, ma in modo trasversale, senza compartimenti stagni. Ed è stato proprio lo spirito di squadra a permetterci di affrontare professionalmente questa situazione. Abbiamo gestito ogni dettaglio cercando di anticipare il più possibile gli eventi senza farci cogliere impreparati. Dai dispositivi di sicurezza, ai protocolli di cura dei pazienti positivi, all’isolamento, alle procedure di vestizione. Un grande lavoro in team dove si è presto fatto formazione in corsa, in modo da reagire con professionalità. Abbiamo gestito l’ansia di chi, tra noi, temeva di rimanere infettato e poi le preoccupazione dei nostri ospiti privati delle visite dei loro parenti. Non posso che essere soddisfatto del lavoro affrontato con lucidità ed esperienza, facendo appello all’educazione sanitaria ».
Nonostante i repentini e profondi cambiamenti, all’interno della residenza il clima è rimasto positivo: « È stato davvero merito di tutti e della grande collaborazione che si è creata tra di noi. Anche gli educatori e gli animatori hanno svolto un ruolo fondamentale per mantenere lucidità anche nei momenti di sconforto».
Questa esperienza lascerà comunque il segno come lo sguardo sgomento degli ospiti staccati dai propri affetti: « Ma non li abbiamo mai lasciati soli nella loro sofferenza»
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Roberto Ganna su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Baffetta su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Fabrizio Tamborini su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Alessandro Zanzi su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Emanuele Zanetti su Motociclista di Ferno ucciso da un orso in Romania
GrandeFratello su Superate le 700 firme per la petizione sul recupero del Grand Hotel Campo dei Fiori di Varese
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.