Busto si ferma per l’addio a Niccolò: “Rivivrà nei vostri sorrisi”
Piazzale gremito davanti alla chiesa di Sacconago per l'addio al 28enne insegnante e appassionato di basket. Don Claudio: «Niccolò è ciascuna delle persone che sono qui quest'oggi»
Occhiali da sole e mascherine nascondono a fatica la commozione per l’addio a Niccolò Sartoni. A centinaia si sono ritrovati nella chiesa di Sacconago per l’ultimo saluto al ragazzo morto domenica dopo una lunga malattia.
«La notizia domenica mi ha tagliato il fiato – ha detto Don Claudio nell’omelia -. Abbiamo pochi anni di differenza. L’ho incontrato qualche volta di persona ma l’ho incrociato di più in altre persone. Nei suoi genitori, cugini e amici. Niccolò era il basket, era la scuola “Barbara Melzi” e il suo lavoro. È la donna con cui aveva deciso di condividere la sua vita. Niccolò è ciascuna delle persone che sono qui oggi».
Don Claudio fa poi riferimento a quell’immagine che negli ultimi giorni è rimbalzata sui profili social di parenti e amici, quella di Niccolò sorridente e felice. «In questo momento Dio ci sta chiedendo di tenere quell’immagine che io credo azzeccatissima: un sorriso. È quel sorriso che Niccolo ci ha lasciato. Oggi è forzatissimo e nei prossimi giorni ancora di più. Ma col tempo ci ricorderà che è più forte la speranza del dolore».
Per le norme di contrasto al coronavirus la grande chiesa di Sacconago ha potuto ospitate solo 160 persone ma a centinaia sono rimasti fuori nel piazzale, neanche quando la pioggia ha iniziato a cadere. Non ci sono stati baci, abbracci e strette di mano. Solo occhi lucidi e lacrime che si infilavano sotto le mascherine.
«Potrei raccontare tante avventure per rendere questo momento un po’ più piacevole, come forse avresti voluto tu» ha detto il migliore amico dall’altare, raccontando poi storie sul basket, la passione per musica pugliese, quel salto mortale finito male e i capelli alla laurea magistrale. Storie che sono riuscite a strappare qualche sorriso, segno del fatto che «avevi la capacità di piacere sempre a tutti e non potevi che diventare un professore». È così «questa chiesa è il segno di ciò che sei. Siamo tutti qui per te. Tu per noi avresti fatto lo stesso. Sarai sempre con noi e ci proteggerai. Buon viaggio».
E che Niccolò nei suoi 28 anni abbia lasciato un segno in molti lo dimostra anche la raccolta fondi di beneficenza dedicata a lui che, nel giro di pochissime ore, ha ricavato quasi 20.000 euro.
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