Cisl giudica positivamente il cambio di politica verso le RSA
Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia, commenta le anticipazioni della delibera regionale che impone il ricovero in ospedale degli ospiti positivi

«Era ora che Regione si ravvedesse. Le Rsa non sono e non possono essere più trasformate in reparti ospedalieri. Né sarebbe più immaginabile e ancora meno accettabile, in caso di una seconda ondata epidemica, che le Rsa diventino hospice o “lazzaretti” per anziani». Commenta così Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia con delega alla Sanità le prime indicazioni sulla nuova delibera che Regione Lombardia per la messa in sicurezza delle Rsa. Una virata nella tutela delle persone più fragili.
Stando alle anticipazioni, infatti, pare si abbandoni l’idea di realizzare Rsa-Covid per gli anziani positivi, o con sintomi suggestivi di infezione da Coronavirus, e si preveda che gli ospiti delle Rsa che contraggono l’infezione siano tempestivamente ricoverati e curati in ospedale.
«Giusta sarebbe anche l’indicazione, se confermata, di procedere con gradualità e con criteri di priorità a nuovi ingressi in struttura sui posti letto disponibili – aggiunge – . Qui però si dovrebbe cominciare a preparare un rilancio e un nuovo futuro per le Rsa. Esse sono e dovranno restare un soggetto importante del sistema lombardo di welfare, ma in un quadro di sviluppo dell’offerta di servizi per le persone anziane che regga il passo dei cambiamenti in atto da punto di vista della longevità, della cronicità e della struttura familiare».
La Cisl Lombardia ritiene che le Rsa dovranno essere sempre più un presidio sul territorio, capace di interventi di prossimità per rispondere alle crescenti esigenze di sostegno domiciliare, rafforzando i servizi che queste strutture possono offrire attraverso modelli di assistenza innovativi come la residenzialità “aperta” e “leggera” e che non vanno nella sola direzione del ricovero in Rsa, oggi in almeno 10-20% dei casi inappropriato, ma puntino ad accompagnare la persona il più a lungo possibile in condizioni di autonomia mantenendola nel proprio ambiente di vita con servizi alternativi, semiresidenziali o domiciliari.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Roberto Ganna su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Baffetta su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Fabrizio Tamborini su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Alessandro Zanzi su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Emanuele Zanetti su Motociclista di Ferno ucciso da un orso in Romania
GrandeFratello su Superate le 700 firme per la petizione sul recupero del Grand Hotel Campo dei Fiori di Varese
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.