Daniele racconta un anno vissuto in Uganda: “Fidarsi e affidarsi talvolta è necessario”
Daniele Contini sarà nel cortile della scuola “Goffredo Mameli” in via San Gottardo venerdì 30 luglio per parlare del suo anno di servizio civile fatto con Africa Mission Cooperazione e Sviluppo

Un anno in Uganda al seguito dell’associazione Africa Missione Cooperazione e sviluppo.
Daniele Contini sarà a nel cortile della scuola “Goffredo Mameli” in via San Gottardo giovedì 30 luglio alle 21 per parlare del suo anno come casco bianco del servizio civile 2019/2020 .
“Fidarsi e affidarsi talvolta è necessario: è questo che ho imparato nella mia esperienza in Uganda”.
Daniele Contini, 29 anni e originario della Rasa di Varese, comincia così il suo racconto dell’anno vissuto in Karamoja grazie al servizio civile fatto con Africa Mission Cooperazione e Sviluppo: l’incontro è promosso dal Movimento in collaborazione con l’Agesci di Varese e il Corpo Musicale Libertà della Rasa di Varese, che interverrà nel corso della serata.
La scelta della location non è casuale: proprio alla Rasa di Varese infatti riposa il fondatore del Movimento don Vittorione Pastori e lì dunque Contini ha voluto organizzare questo incontro dedicato ad Africa Mission Cooperazione e Sviluppo.
Nei dodici mesi da casco bianco trascorsi nel cuore dell’Africa e per la precisione nella regione ugandese del Karamoja, Contini ha seguito le attività di perforazione e riabilitazione dei pozzi che in Uganda, grazie ad Africa Mission, sono oltre 1200.
Il volontario ha potuto così mettere a disposizione del Movimento le sue competenze da geologo, ma nel contempo anche vivere un’intensa esperienza a contatto con le popolazioni locali: «Ci siamo messi tutti in gioco per far andare le cose bene – ha spiegato al rientro in Italia avvenuto pochi giorni fa – personalmente penso di aver dato quello che potevo dare, mi sono sentito parte di un percorso comune e sono cambiato tanto in questi mesi: non tutto è stato facile, ma una cosa che ho imparato è che chiedere aiuto delle volte è necessario e lo è anche affidarsi».
«È positivo vedere come il servizio civile sia importante nella formazione dei nostri giovani – commenta il direttore di Africa Mission Cooperazione e Sviluppo Carlo Ruspantini – la conferma arriva durante il percorso, ma anche e forse soprattutto alla conclusione. Daniele, insieme agli altri caschi bianchi, ha compiuto questo cammino sulle orme del nostro fondatore don Vittorione Pastori e lo ha fatto suo: è il modo giusto per vivere un’esperienza che nella sua natura è di “servizio” agli altri e “civile” perché si inserisce in un contesto di comunità».
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