“Dottor Maffioli, la rabbia di cui deve tenere conto non è la mia, ma quella dei medici e degli infermieri”

Botta e risposta a stretto giro di posta tra Gianna Moretto, segretaria generale Fp Cgil Varese,  e Lorenzo Maffioli direttore sanitario dell'Asst Sette Laghi

Coronavirus 17 marzo

Botta e risposta a stretto giro di posta tra Gianna Moretto, segretaria generale Fp Cgil Varese,  e Lorenzo Maffioli, direttore sanitario dell’Asst Sette Laghi. La sindacalista ha denunciato la situazione in cui si trova il comparto sanità, dove mancano molte figure sia tra il personale medico che paramedico.

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Alla denuncia è seguita la replica del dottor Lorenzo Maffioli sul programma di assunzioni che l’Asst Sette Laghi ha messo in campo.

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Gianna Moretto risponde nuovamente al dottor Maffioli invitandolo a partecipare al tavolo sindacale della dirigenza medica per poter apprezzare la parte propositiva del sindacato

Buon giorno dott. Maffioli,

la rabbia di cui si dovrebbe tenere conto non è la mia, ma quella dei medici e personale tutto dell’Asst Sette Laghi. Lavoratrici e lavoratori che hanno apprezzato che emergesse il sentimento prevalente, quella della rabbia, sconforto e quella stanchezza che sta assalendo il personale. Non vedo alcuna irrazionalità nel focalizzare l’estrema emergenza che stiamo vivendo, e che sicuramente trova piena razionalità nei dati e nei numeri che purtroppo tutti conosciamo (e che oggi sono forse ancora più gravi di quelli riportati da Lei nella risposta alle mie riflessioni).

Io ascolto ANCHE quelli che sono fuori dal gruppo dei 25 professionisti dell’unità di crisi, lavoro di gruppo che penso sia fondamentale. Molti di quelli che ascolto, mi hanno contattato dopo la sua risposta, chiedono di suggerire, perché pensano sia utile e costruttivo, di recarsi sul campo per vedere con i loro occhi cosa succede, in tutti i presidi.

Pertanto, spero che il 6 novembre possa ritagliare almeno un’ora per partecipare al tavolo sindacale della dirigenza medica per poter apprezzare la parte propositiva del sindacato. Spero che nessuno si trovi in una CPAP con la fatica a respirare e che venga seguito solo da un infermiere con altre 20/25 persone che hanno bisogno di essere vigilate ed accudite perché Lei sa sicuramente meglio di me che la situazione può diventare critica velocemente e solo l’intervento del personale fa la differenza.

Forse abbiamo bisogno di aiuto, se la Regione Lombardia, non lo può dare, allora dobbiamo chiedere aiuto alla protezione civile e all’esercito, come hanno fatto altri territori. Infine, mi preme puntualizzare un tema centrale: nel mio articolo non mettevo in dubbio che si cerchi il personale, ma ponevo l’attenzione sulle possibili conseguenze a cui si andrebbe incontro se non lo dovessimo trovare in misura adeguata.

Gianna Moretto segretaria generale Fp Cgil Varese

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Pubblicato il 04 Novembre 2020
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