Editoria per bambini, una “finestra sul mondo” per i piccoli lettori
Come nasce un giornale per bambini? Quali contenuti "funzionano" di più? Ci sono notizie che non si possono dare? Quali parole si devono usare?

“Semplice non vuol dire banale. Con le parole giuste tutta l’attualità può essere raccontata e spiegata ai più piccoli”. Anche i bambini hanno il diritto di essere informati e di essere aiutati a comprendere il mondo e quello che accade attorno a loro. L’edizione 2020 di Festival Glocal ha dedicato all’editoria per i più piccoli uno dei panel della versione digitale.
Un incontro, moderato da Lidia Romeo, responsabile del canale Bambini di VareseNews, che ha aiutato a comprendere “la cucina”, ossia come vengono progettati e realizzati alcuni dei periodici per l’infanzia più conosciuti.
Come si scelgono i contenuti? Che tipo di notizie possono interessare il pubblico dei bambini? Quale linguaggio è meglio utilizzare? A queste domande hanno risposto Federica Baroni redattrice di Focus Junior, Focus Pico e Focus Scuola, Nicoletta Martinelli, vicecaporedattore di Avvenire e curatrice di Popotus e Martina Recchiuti, giornalista di Internazionale che ha raccontato la nascita di Internazionale Kids.
Immagini, lettere, fumetti ma soprattutto la scelta di un linguaggio semplice e comprensibile: queste le caratteristiche che aiutano a rendere le notizie “a misura di bambino”. Nel caso di Popotus, ad esempio, non esistono temi da censurare: «Crescere lettori e crescere cittadini era lo scopo che ci ha portato a dare vita a questa esperienza 25 anni fa – ha spiegato Nicoletta Martinelli -. A Popotus abbiamo affrontato nel tempo anche temi molto complessi come la pedofilia o gli attentati terroristici. Cerchiamo di farlo con le parole giuste e raccontando quando possibile il positivo nelle storie di attualità». «L’editoria per bambini – ha aggiunto – richiede ai giornalisti una cura in più, della sintassi, del linguaggio, della scelta dei termini. A volte questo vuol dire fare un passo indietro, evitando di utilizzare paroloni o il gergo giornalistico perché la priorità è farsi comprendere e non scoraggiare i nostri piccoli lettori».
Niente gadget che non siano poster o cartoline, ma tantissima attenzione alla scelta dei contenuti: testi, immagini e forma. «Fantasia e divertimento permettono di aiutare a costruire contenuti su misura di bambino. Focus Junior ad esempio è nato proprio con l’idea di portare il divertimento verso la conoscenza delle materie scientifiche – racconta Federica Baroni – L’esperienza ha funzionato e successivamente abbiamo deciso di provare ad “anticipare” il desiderio di curiosità, è nato così anche Focus Pico, dedicato ai più piccoli».
Una selezione di news, sul modello di Internazionale, ma declinato a un pubblico di giovanissimi lettori, è invece alla base delle scelte editoriali di Internazionale Kids. Ma come si scelgono, tra una marea di informazioni, quelle più adatte ai bambini senza correre il rischio di eccessive semplificazioni? «Leggiamo tantissime notizie e cerchiamo di immaginare quello che potrebbe essere interessante mettendoci nei panni dei lettori – spiega Martina Recchiuti -. Abbiamo uno sguardo costante sull’editoria per l’infanzia negli altri paesi e sugli inserti per bambini dei grandi quotidiani. Per quanto riguarda la scelta delle notizie invece cerchiamo di affrontare tanti temi: l’ambiente, lo sport, l’economia, la società. Vogliamo essere una finestra sul mondo».
Qui è possibile rivedere l’incontro
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