“Non venire in centro a Gallarate, ci saranno feriti”

Lo scontro nelle vie del centro gallaratese, "in campo neutro", era stato anticipato quattro giorni prima da una rissa a Malnate. E i ragazzi, giovanissimi, stavano organizzando anche un terzo round, sventato da una segnalazione

rissa Gallarate

«Domani non venire in centro a Gallarate, ci saranno feriti o forse morti». Il messaggio in chat avverte un’amica, perché l’8 gennaio 2021 nelle vie del centro di Gallarate ci sarà lo scontro finale. I ragazzi di Malnate e quelli di Cassano s’inseguono da giorni e adesso sono pronti a menare le mani, a usare bastoni e catene.

Tremila e più anni dopo la guerra di Troia, tutto inizia ancora per una questione di donne e territorio, possesso da rivendicare. Al posto di troiani e achei, qui ci sono la fazione di Malnate e quella di Cassano Magnago: il 4 di gennaio i due gruppi s’incontrano a Malnate, qualche ragazzino cassanese si fa avanti con le ragazze malnatesi.

Succede per caso e scoppia una prima rissa già lì, nella piazza del mercato di Malnate, un ragazzo rimane già ferito per un colpo di chiave di inglese alla testa, perché i malnatesi reagiscono subito con determinazione.

Corrono veloci i messaggi sui social, nelle chat private e anche a suon di post Instagram, dove si rivendica la forza del gruppo. Insulti reciproci, poi l’appuntamento fissato in centro a Gallarate per l’8 gennaio. Un “flash mob vendicativo” -lo definisce il Giudice per le Indagini Preliminari – in campo neutro, nè a Cassano nè a Malnate: la Polizia Locale eviterà all’ultimo lo scontro di gruppo, ma un ragazzino cassanese viene circondato e malmenato.

A distanza di quasi tre mesi Procura di Busto, Procura dei Minori e Polizia di Stato hanno accertato le responsabilità: trenta ragazzini denunciati per rissa e lesioni (venticinque minorenni), più di metà colpiti da misure cautelari, pressoché per tutti poi scatta il “Daspo urbano” che li terrà lontani da Gallarate.

Maxi rissa a Gallarate, eseguite 17 misure cautelari

La Polizia di Stato ha lavorato a lungo: insieme a Polizia locale e carabinieri, partendo dalle immagini delle telecamere (che riprendono i malnatesi già sul treno da Varese, poi in stazione a Gallarate, infine in centro) e interrogando i primi testimoni, hanno rintracciato tutti i partecipanti. E attraverso il monitoraggio dei cellulari e degli account social hanno ricostruito l’origine della maxirissa ma anche i movimenti successivi.

Dopo la resa dei conti fallita a Gallarate, infatti, i due gruppi sono rientrati in contatto già pochi giorni dopo, con un incontro casuale a Milano: un gruppo di malnatesi circonda due ragazzini di Cassano, c’è qualche attrito ma la soluzione della “guerra” deve essere una battaglia collettiva. E questa rissa – la terza – viene fissata a Malnate: sarà sventata grazie all’intuito di un amministratore comunale, che intercetta la cosa e la segnala alla Polizia, che sta seguendo le indagini con la Squadra Mobile di Varese (diretta da Silvia Elena Passoni) e con gli agenti del Commissariato di Gallarate (diretti da Luigi Marsico).

rissa Gallarate

«Possiamo dire che queste risse si verificano nonostante il Covid, non per il Covid» dice Nadia Calcaterra, pm della Procura di Busto che ha seguito le indagini insieme alla Procura per i Minorenni di Milano. La sottolineatura vuole smentire una lettura che connette le risse di questi mesi al disagio che le misure di contenimento hanno lasciato sui ragazzi. «Lo dico sapendo che non sono una sociologa: io faccio il pubblico ministero, forse ho sguardo rigido su fatti,  ma qui siamo di fronte a fatti gravi».

E lo sapevano anche i ragazzi: quel giorno a Gallarate erano previsti feriti, c’erano bastoni, catene, martelletti frangivetro. Non è stata una ragazzata, ripetono magistrati e Polizia. E forse è vero che poteva rimanere a terra persino un morto, a dispetto della giovane età dei partecipanti.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 31 Marzo 2021
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  1. Avatar
    Scritto da Drummer1971

    Nell’articolo non si menziona la nazionalità degli indagati: albanesi, italiani e nigeriani.

    1. Roberto Morandi
      Scritto da Roberto Morandi

      In realtà abbiamo dettagliato la composizione delle due fazioni in questo articolo: https://www.varesenews.it/2021/03/rissa-gallarate-cassano-malnate/1323645/

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