Post Covid, fondi straordinari per i borghi rurali

I piccoli comuni del Varesotto sono il 65% del totale. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare positivamente il piano del ministro della Cultura Dario Franceschini

Generica 2020

Con 1,65 miliardi di euro per il rilancio di piccoli borghi abbandonati, si inizia a programmare l’Italia del post Covid oltre a salvare l’immenso patrimonio edilizio rurale italiano composto da edifici rurali fra malghe, cascine, fattorie, masserie e stalle a rischio degrado. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare positivamente il piano del ministro della Cultura Dario Franceschini, per rispondere ai cambiamenti strutturali provocati dalla pandemia nei comportamenti degli italiani: un’opportunità anche per ridare vita ai borghi di monti e valli in provincia di Varese, che sono un patrimonio di identità e tradizioni di valore inestimabile.

Con la grande spinta verso lo smart working, il distanziamento e le limitazioni agli spostamenti, l’emergenza ha cambiato le abitudini sociali e lavorative degli italiani che sono tornati a guardare le campagne fuori dalle città, non solo come meta per gite fuori porta ma come scelta di vita dove godere di spazi abitativi più ampi con una maggiore sensazione di sicurezza e benessere. Incentivare il recupero e la custodia di questi borghi rappresenta anche un’occasione per alleggerire la pressione demografica sui grandi centri urbani, senza un ulteriore consumo di suolo e il rischio di cementificazione in un territorio già fragile.

«Lo stanziamento di fondi destinati anche per il recupero degli edifici rurali, dai casali ai depositi, dai rustici alle stalle dismesse – afferma il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori – non rappresenta solo la possibilità di salvare un immenso patrimonio edilizio, ma anche un’occasione importante per recuperare fabbricati spesso abbandonati e salvare l’architettura rurale che dà forma al paesaggio ed esprime l’identità dei luoghi in una relazione di integrazione tra i sistemi produttivi locali e la conservazione della biodiversità agricola. Un’opportunità per rivitalizzare le aree interne anche della nostra regione, valorizzando l’identità territoriale e i sistemi produttivi locali. In provincia di Varese i comuni sotto i 5mila abitanti sono 89 e rappresentano circa il 65% del totale ed hanno un ampio margini di accoglienza residenziale in un paesaggio fortemente segnato dalle produzioni agricole e dall’ambiente boschivo e collinare. È ora più che mai importante però superare i ritardi sulle infrastrutture telematiche cercando di colmare il digital divide che spezza il Paese fra zone servite dalla banda larga e altre no, fra città e campagne, per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Marzo 2021
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