Io resto a casa Lombardia: il falso bonus su WhatsApp

Analisi del messaggio in circolazione su social network e app di messaggistica con il supporto della guida alle notizie false di Truffa.net

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Analisi del messaggio in circolazione su social network e app di messaggistica con il supporto della guida alle notizie false di Truffa.net.

Una burla sta circolando in questi giorni nella nostra regione. Si tratta del falso bonus “Io resto a casa”, secondo cui la Regione Lombardia avrebbe stanziato per i cittadini che rimarranno a casa a Pasqua e Pasquetta un incentivo economico. A patto di compilare un “certo” modulo.

Il messaggio si sta diffondendo attraverso sistemi di messaggistica istantanea come WhatsApp, e tramite piattaforme di social network. Il testo del messaggio è questo: BONUS IO RESTO A CASA La Regione Lombardia versa a ogni cittadino che resta responsabilmente a casa 120€, nei giorni di Pasqua e Pasquetta grande Fontana. Il modulo per la richiesta lo trovate qui.

Chi ci è cascato sa che il link contenuto nel messaggio non rimanda ad alcun modulo, ma all’immagine di uno scimmione che fa un gesto volgare nei confronti di chi casca nel tranello.

Il caos comunicativo legato alla pandemia di Covid-19 ha reso ancora più difficile distinguere il vero dal falso. Prendiamo spunto dalla guida per riconoscere e difendersi dalle notizie false realizzata dal portale Truffa.net per analizzare questo messaggio e trarne alcuni insegnamenti importanti.

Analizzare il messaggio

La notizia è stata data nei giorni scorsi dalla piattaforma di fact-checking Bufale.net. In realtà, a bene vedere, questo messaggio conteneva già molti indizi che lasciavano presagire la sua falsità.

Prima di tutto, la fonte. Non c’è mai stata alcuna traccia sul portale istituzionale della Regione Lombardia di questo fantomatico bonus. Inoltre, come ben si sa, le istituzioni non comunicano con i cittadini attraverso messaggi privati. Un altro indizio è dato dai numerosi errori contenuti nel messaggio. È improbabile che un’istituzione scriva un messaggio così inaccurato a livello di sintassi e grammatica.

Ogni contenuto informativo per essere decifrato richiede un’attenta analisi. Uno strumento molto utile in questo senso è il CRAAP Test, sviluppato dal team guidato da Sarah Blakeslee della California State University. Si tratta di una lista di possibili domande da porsi in caso di messaggi sospetti. Quelle più appropriate dipenderanno dal tipo di contenuto.

Non solo fake news

Il messaggio che vi abbiamo mostrato dimostra come il mondo delle fake news sia in realtà molto più complesso da quanto ci si aspetti. Meno noti ma altrettanto insidiosi sono, tra gli altri, i contenuti inesatti o decontestualizzati, gli articoli con titoli acchiappaclick, o quelli che mirano a fare propaganda.

In particolare, il messaggio che abbiamo mostrato appartiene, secondo la classificazione ideata da Claire Wardle, co-fondatrice e direttrice dell’organizzazione mondiale contro la disinformazione First Draft, alla categoria dei contenuti satirici.

Secondo la studiosa sono 7 le categorie del falso, spesso sovrapposti non esclusivi. Tra questi, la satira o parodia non mira a fare del male, ma è potenzialmente fraintendibile. Sul versante opposto di un’ideale scala di pericolosità si trovano invece i contenuti fabbricati, cioè quelli intenzionalmente falsi e progettati per danneggiare qualcuno o qualcosa.

Strumenti di supporto

Non neghiamo che decifrare un’informazione è piuttosto complesso, e richiede tempo e pazienza. Ma non c’è da scoraggiarsi, poiché le risorse a supporto sono tante.

Sono molte le organizzazioni che si occupano specificatamente di fare debunking, ovvero di smascherare i contenuti informativi falsi o fuorvianti. È possibile quindi attingere direttamente da uno dei tanti siti di fact-checking attivi sia a livello nazionale che internazionale.

Molto utili sono anche le estensioni per browser, che individuano direttamente tra i risultati di ricerca le fonti affidabili, applicando un semplice bollino. Anche per immagini e video gli strumenti per verificarne l’attendibilità sono molti. Tra i tanti, tuttavia, ce n’è uno proprio indispensabile. Si tratta del cervello.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Marzo 2021
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