Antonio Decaro alla Festa dell’Unità di Varese: “L’autonomia differenziata farà male al Nord come al Sud”
Alla festa dell’Unità incontro con Alessandro Alfieri e Antonio Decaro mentre il Pd raccoglie le firme per il referendum per la soppressione della norma voluta da Calderoli e la Lega
“Perché l’autonomia differenziata fa male anche al Nord?”. Era questo il tema dell’incontro che si è svolto questa sera alla festa dell’Unità con il senatore Alessandro Alfieri e il parlamentare europeo Antonio Decaro.
«Hanno fatto una legge in cui si prevedono 23 materie su cui si può intervenire – ha esordito il senatore del Pd – Pensate al mondo del lavoro dove in ogni regione si potrebbe trovare una diversa norma. Lo stesso può succedere nell’istruzione, nell’energia, nelle infrastrutture, nel commercio internazionale. Poi c’è il tema dei LEP, i Livello essenziali delle prestazioni. Vengono previsti senza alcuna variazione finanziaria. Questo significa fare leva sulla parte fiscale che sconquasserebbe il sistema. L’Italia è unica e indivisibile e faremo una battaglia per ribadirlo».
Antonio Decaro – che è stato il più votato al Sud dove il Pd torna a essere il partito più votato – sarà il presidente della Commissione per la transizione ecologica nel Parlamento Europeo. «Sono molto preoccupato per la situazione – ha detto – Lo sono come ex sindaco e con tanti colleghi abbiamo sottoscritto un documento sui tanti elementi critici dell’autonomia differenziata. Sembra passato un secolo ma il Covid è passato da poco e in quel momento decidemmo di cedere il potere al governo perché il virus non segue i confini amministrativi. Volevamo un sistema univoco e non legato alle scelte del singolo sindaco o presidente di Regione. Pensiamo a cosa succederebbe con la nuova norma. C’è una stima di 500 attività su cui si può intervenire. Ci ritroveremo ad avere regole diverse a seconda del territorio. Pensiamo cosa succederà alle aziende che hanno più sedi. O alla costruzione delle strade o delle reti. Diventeremmo un paese ingestibile. La questione non è il divario tra nord e sud, basti guardare le caratteristiche delle città e delle aree interne. La Costituzione prevede che siano garantiti gli stessi diritti. Il nostro compito è rimuovere gli ostacoli che impediscono l’uguaglianza. Se si sviluppa il sud cresce anche il nord. Con l’autonomia differenziata peggiorerà tutto. Il presidente di Confindustria è contrario non per ragioni ideologiche ma perché sarà un grande problema per il mondo delle imprese. Una parte della responsabilità è anche nostra perchè nel 2001 facemmo la riforma del titolo quinto per rincorrere la Lega e facemmo un grande errore».
Decaro ha concluso il suo intervento citando “La Storia siamo noi” di Francesco De Gregori.
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