Prima i bambini: gli asili paritari chiedono vera parità e gratuità
Mobilitazione sul web per chiedere che il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza sia occasione per rendere effettiva la parità delle scuole annunciata dal 2000

Inizia oggi, lunedì 19 aprile la mobilitazione dei nidi e delle materne paritarie no profit, per chiedere gratuità e parità scolastica con la petizione online “Prima i bambini”.
“La legge c’è ma chiede pari doveri dimenticando i pari diritti – spiegano dalla Fism, federazione italiana scuole materne cui aderiscono in provincia di Varese oltre 160 asili, più della metà del totale – Eppure siamo scuole che fanno servizio pubblico, senza fini di lucro, per mezzo milione di bambini”.
Da anni le scuole dell’infanzia chiedono che la parità non stia solo nella legge ma si concretizzi in un sostegno da parte dello Stato per superare le disparità che colpiscono il personale e le famiglie che iscrivono i figli nelle loro scuole. Quelle dell’infanzia paritarie: in larghissima parte d’ispirazione cattolica, ma non solo. Tutte mobilitate, alcune con striscioni che raccontano la rivendicazione in corso.
“Senza il sostegno economico delle parrocchie e delle amministrazioni comunali, senza il contributo alla gestione da parte delle famiglie e senza il prezioso volontariato che le caratterizza, molte realtà avrebbero già chiuso i battenti lasciando interi territori privi di un servizio fondamentale qual è la scuola dell’infanzia”, avverte la Fism che in Italia conta quasi novemila realtà educative, oltre mezzo milione di bambine e bambini, oltre quarantamila persone fra insegnanti e collaboratori.
Ora però, il trascinarsi della situazione generale, compresa la pandemia con le sue incertezze, non lascia più margini di tempo per aspettare ancora quel riconoscimento atteso da anni.
Così da oggi, lunedì 19 aprile, gestori, educatori, maestre, genitori, sostenitori delle materne paritarie lanciano una petizione dalle forti ambizioni, quanto ai numeri, nonché nell’affissione di un manifesto in tutti gli asili nido e le scuole dell’infanzia paritarie d’Italia, per indicare il loro obiettivo di gratuità e parità effettiva degli asili, non più procrastinabile, decisi a veder superare l’ingiustizia subita, resa ancor più insopportabile dall’ esperienza della pandemia.
Una mobilitazione nazionale che in questo settore non ha precedenti: “Il permanere delle differenze nel sostegno pubblico tra la scuola statale e quella paritaria gestita dal Terzo settore vanifica le ragioni stesse della Legge 62/2000 e non è più tollerabile – si legge nella nota inviata da Fism – Chiediamo solo che si attui il dettato costituzionale e legislativo, affinché siano definitivamente eliminate le disparità di trattamento economico che le famiglie che usufruiscono delle scuole paritarie devono subire. Garantire a ciascuna famiglia parità di trattamento, nella libera scelta di una scuola dell’infanzia paritaria o statale è obiettivo prioritario di questa mobilitazione”.
L’auspicio per i firmatari (già oltre 40 mila nelle prime 12 ore) è quello che Parlamento e istituzioni giungano ad un intervento risolutivo che, anche a vantaggio della ripresa demografica del Paese e nell’ambito delle applicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sostenga i necessari investimenti nell’intero segmento zero-sei senza più discriminazioni.
“Le 9000 realtà educative della FISM sono pronte ad essere una leva di investimento di grande valore sociale e sarebbero in grado di raddoppiare la loro offerta di posti, se adeguatamente finanziate, contribuendo a consentire uno sviluppo dei servizi educativi per i bambini in età zero-tre anni, di cui l’Italia è carente e garantendo il mantenimento del segmento tre- sei anni – afferma la FISM – Grazie ad una fruizione gratuita delle scuole dell’infanzia, le giovani famiglie italiane potrebbero offrire un rilevante contributo alla ripresa generale del Paese”.
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