La didattica a distanza è insufficiente: dalle prove Invalsi dati preoccupanti

I risultati mostrano una situazione stabile solo alla primaria. Il tema della dispersione "implicita" in netta crescita

adolescente didattica a distanza

Stabile la primaria, in grave regresso sia la secondaria di primo grado sua la scuola superiore. È una fotografia preoccupante quella che esce dai risultati delle prove Invalsi, somministrate a fine anno scolastico dopo aver saltato il 2020. Dopo un anno e mezzo di DAD, il sistema scolastico mostra limiti e mancanze ampiamente previste. 

L’ultima prova ha coinvolto, a livello nazionale,  oltre due milioni di studenti. In particolare: 1.100.000 allievi della scuola primaria (classe II e classe V), circa 530.000 studenti della scuola secondaria di primo grado (classe III) e circa 475.000 studenti dell’ultima classe della scuola secondaria di secondo grado. 

La scuola primaria riesce a garantire risultati analoghi a quelli riscontrati nel 2019 

Il confronto degli esiti della scuola primaria del 2019 e del 2021 ci restituisce un quadro sostanzialmente stabile. La scuola primaria, che nell’ultimo anno scolastico è stata quasi sempre in presenza, è riuscita ad affrontare le difficoltà della pandemia garantendo risultati pressoché uguali a quelli riscontrati nel 2019. 

I risultati medi di Italiano al termine della II primaria e della V primaria sono molto simili all’interno di ciascun grado scolastico in tutto il Paese e si riscontra un leggero incremento degli allievi che si trovano nei livelli più alti di risultato (livelli 4-5-6). Per Matematica, invece, si osserva un leggero calo del risultato medio complessivo rispetto al 2019 e una piccola riduzione del numero degli allievi che raggiungono risultati buoni o molto buoni (livelli 4-5-6).
Buoni i risultati d’Inglese degli allievi della scuola primaria italiana. Il 92% degli allievi della V primaria raggiunge il prescritto livello A1 del QCER nella prova di lettura (reading) e l’82% di allievi il prescritto livello A1 del QCER nella prova di ascolto (listening). Al Nord e al Centro gli allievi che raggiungono il livello A1 di reading sono circa il 90%, mentre al Sud circa l’85%. Per il listening, invece, gli allievi che si collocano al livello A1 sono circa l’87% al Nord e al Centro, mentre circa il 77% al Sud.

I risultati della scuola secondaria di primo grado  

A livello nazionale gli studenti che non raggiungo risultati adeguati, ossia non in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali, sono: 

  •   Italiano: 39% (+5 punti percentuali rispetto sia al 2018 sia al 2019)
  •   Matematica: 45% (+5 punti percentuali rispetto al 2018 e +6 punti
    percentuali rispetto al 2019)
  •   Inglese-reading (A2): 24% (-2 punti percentuali rispetto al 2018 e +2 punti percentuali rispetto al 2019)
  •   Inglese-listening (A2): 41% (-3 punti percentuali rispetto al 2018 e +1 punto percentuale rispetto al 2019)

In tutte le materie le perdite maggiori di apprendimento si registrano tra gli allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli. Inoltre, tra questi ultimi diminuisce di più la quota di studenti con risultati più elevati. Si riduce quindi l’effetto perequativo della scuola sugli studenti che ottengono risultati buoni o molto buoni, nonostante provengano da un ambiente non favorevole (i cosiddetti resilienti).

I divari territoriali tendono ad ampliarsi. In alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) si riscontra un maggior numero di allievi con livelli di risultato molto bassi, che raggiunge il 50% e oltre della popolazione scolastica in Italiano, il 60% in Matematica, il 30-40% in Inglese-reading e il 55-60% in Inglese-listening (slide 3).

I risultati dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado 

Rispetto al 2019 i risultati del 2021 di Italiano e Matematica sono più bassi, mentre quelli di Inglese (sia listening sia reading) sono stabili. 

  •   A livello nazionale gli studenti che non raggiungono risultati adeguati, ossia non in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali sono: 
    •   Italiano: 44% (+9 punti percentuali rispetto al 2019)
    •   Matematica: 51% (+9 punti percentuali rispetto al 2019)
    •   Inglese-reading (B2): 51% (+3 punti percentuali rispetto al 2019)
    •   Inglese-listening (B2): 63% (+2 punti percentuali rispetto al 2019)

Rispetto al 2019 si riscontra:

– un calo di circa 10 punti in Italiano a livello nazionale, ma con forti differenze tra le regioni;
– un calo di circa 10 punti in Matematica a livello nazionale, ma con cforti differenze tra le regioni con percentuali molto elevate di allievi al di sotto del livello minimo nelle regioni del Mezzogiorno, in particolare in Campania e Puglia  

  • nessuna perdita di apprendimento per Inglese-reading e Inglese- listening. 

I dati relativi alle regioni del Nord Ovest tra cui la Lombardia

Secondaria di primo grado

I ragazzi che non raggiungono le competenze linguistiche di italiano sono stati il 36% ( in aumento del 6%). Aumenta di 9 punti percentuali la quota dei ragazzi che non raggiungono la sufficienza di matematica (41% contro il 32% del 2019). 

Secondaria di Secondo grado

I ragazzi delle scuole del Nord Ovest non sufficienti in italiano sono il 27% contro il 22% del 2019. In matematica sono il 31% contro il precedente 27%

I divari territoriali si ampliano maggiormente passando dalle regioni del Centro-nord a quelle del Mezzogiorno.

In molte regioni del Mezzogiorno oltre la metà degli studenti non raggiunge nemmeno la soglia minima di competenze in Italiano (Campania 64%, Calabria 64%, Puglia 59%, Sicilia 57%, Sardegna 53%, Abruzzo 50%). In Matematica le percentuali di studenti sotto il livello minimo di competenza crescono ancora (Campania 73%, Calabria e Sicilia 70%, Puglia 69%, Sardegna 63%, Abruzzo 61%, Basilicata 59%, Lazio 56%, Umbria 52%, Marche 51%). Le percentuali di allievi che non raggiungono il traguardo previsto al termine dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado (B2 del QCER) divengono molto preoccupanti, se non addirittura drammatiche, sia per Inglese- reading (Campania 68%, Puglia e Calabria 67%, Sicilia 66%, Sardegna 63%, Basilicata e Abruzzo 61%, Umbria 56%, Lazio 55%) e per Inglese-listening (Calabria 82%, Campania 81%, Sicilia 80%, Basilicata 80%, Puglia 78%, Abruzzo 76%, Sardegna 71%, Umbria e Molise 67%, Lazio 65%, Marche 61%, Toscana 59%, Liguria e Piemonte 54%, Emilia-Romagna 53%, Veneto 51%)

DISPERSIONE IMPLICITA

La pandemia potrebbe avere aggravato il problema della dispersione scolastica, soprattutto nelle sue componenti più difficili da individuare e quantificare. La disponibilità di dati censuari sugli apprendimenti, confrontabili su base nazionale, permette di individuare quegli studenti che, pur non essendo dispersi in senso formale, escono però dalla scuola senza le competenze fondamentali, quindi a forte rischio di avere prospettive di inserimento nella società non molto diverse da quelle degli studenti che non hanno terminato la scuola secondaria di secondo grado. Tale forma di dispersione scolastica è stata definita dispersione scolastica implicita o nascosta. 

Nel 2019 la dispersione scolastica implicita si attestava al 7%, vale a dire che il 7% degli studenti delle scuole italiane nel 2019 ha conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado, ma con competenze di base attese al massimo al termine del primo biennio della scuola secondaria di secondo grado, quando non addirittura alla fine del primo ciclo d’istruzione. Purtroppo la pandemia ha aggravato questo fenomeno e la percentuale della dispersione scolastica implicita ha raggiunto il 9,5% e in alcune ragioni del Mezzogiorno essa ha superato ampiamente valori a due cifre (Calabria 22,4%, Campania 20,1%, Sicilia 16,5%, Puglia 16,2%, Sardegna 15,2%, Basilicata 10,8%, Abruzzo 10,2%), fenomeno particolarmente preoccupante poiché nelle stesse regioni anche il numero di dispersi espliciti (coloro che hanno abbandonato la scuola prima del diploma) è considerevolmente più alto della media nazionale.

È meno grave in Lombardia il problema della dispersione implicita che rimane più basso e invariato rispetto al 2019 ( 2%).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Luglio 2021
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