A Solbiate Arno arginate le scorrerie piemontesi

Il resoconto della finale regionale individuale del Trofeo A.M. Turri Aldo e Bassani Giovanni della Solbiatese

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Ormai sulla sponda destra del Lago Maggiore è maturata la convinzione che la Provincia di Varese sia terra opulenta e pacifica ove sia possibile programmare spedizioni fruttifere, ricche di bottini, per cui, da Possaccio soprattutto, partono manipoli agguerriti e vogliosi di conquiste che, sovente, si concretizzano in saccheggi dei succosi premi posti in palio dalle varie bocciofile disseminate sul territorio lombardo.

Così doveva essere anche a Solbiate Arno dove, venerdì 30 luglio era in calendario la finale regionale individuale del Trofeo A.M. Turri Aldo e Bassani Giovanni. I quasi invincibili capitani di ventura Andreani e Paone ostentavano una tranquilla sicurezza di non correre rischi nell’ennesima scorreria: è vero che da quelle parti stazionava il generale Barilani, tuttavia, seppure non sottovalutato, cosa poteva mai fare contro le bocche da fuoco piemontesi? Ignoravano, però, gl’invasori che il Walter aveva acquistato un pacchetto turistico di tutto rispetto presso un serio Tour Operator, nel quale era previsto un itinerario di vittorie.

Giovedì 22 luglio successo, in coppia con Biancotto, in quel di Brenta, venerdì 23 luglio secondo posto, sempre con Biancotto, a Carnago e conclusione del giro a Solbiate.

Ovviamente le fasi eliminatorie selezionavano i sunnominati Andreani, Paone e Barilani con Renato Caon della F.lli d’Italia a completare il quartetto per le semifinali Andreani/Barilani e Caon/Paone.

L’intenzione piemontese era chiara: stritolare le occasionali prede per giocarsi il montepremi in una sfida fratricida, vissuta però con il sorriso sulle labbra fra compagni di società, quindi di vicende affiancate, spesso traboccanti di finali lieti.

Paone, ispirato come non mai, perfeziona il suo compito con diligenza, anche se, sotto sotto, dà l’impressione di giocare alla perenne sfida fra gatto e topo. Lascia partire Caon sul 3-0, poi infila una serie impressionante di prodezze, soprattutto in accosto, portandosi rapido sul 9-3: altra pausa per un passaggio sul 9-6, infine il torero, stanco delle continue volute con capote e muleta, decide di matar e, in una sola mano, conclude la scontata corrida sul 12-6.

Parrebbe che Caon abbia pagato la categoria inferiore: niente affatto, ha giocato molto bene, si è difeso sfoderando acuti artigli, ma con un avversario in serata di grazia nulla poteva fare oltre l’ottima figura.

Sull’altro campo le cose per Andreani si mettono subito male, si trova in un amen in svantaggio per 6-0, comincia allora la saga dei pallini: colpiti da destra, da sinistra per difendersi dagli accosti perfetti di Barilani. Raggranella qualche punticino, ma invano. Walter, forte del programma turistico in suo possesso, non dà scampo e conclude sul 12-3.

Perciò la finale vede la caduta di una delle stelle possacesi e vuoi vedere che Barilani non si accontenta dello scalpo di Christian e vuole appendersi alla cintura anche quello di Fernando?

Prima dell’attesa sfida c’è la passerella dell’ardente presidente Vanoni, che, come di consueto, prende la parola per un breve discorso, allentando la tensione in campo, poi il fatidico “a voi”.

L’essere campioni presuppone il possesso di molte qualità, qualunque sia la disciplina nella quale l’atleta si cimenta. Una di queste è certamente la serenità, la distensione e, se vogliamo attingere agli slogan pubblicitari, “la forza dei nervi distesi” che contribuiscono, specialmente nel mondo delle bocce, a evitare che le tensioni irrigidiscano il gesto, facciano perdere il sincronismo indispensabile per effettuare la giocata.

I due contendenti ne fanno sfoggio, giocano con il sorriso, alternano prodezze a errori, come spesso accade, si alternano anche nel punteggio, Paone non è più così spietato come nei turni precedenti e alfine soccombe per 12-8 permettendo a Walter di concludere felicemente il suo breve tour di successi.

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Pubblicato il 02 Agosto 2021
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