I ristorni per i comuni di confine ammontano ad oltre 90 milioni di franchi
Una parte è destinata anche ai comuni e agli enti di frontiera del Varesotto a titolo di compensazione fiscale relativa ai lavoratori frontalieri
Ammonta ad oltre 90 milioni di franchi, la quota di ristorni versata a favore dei comuni italiani di confine a titolo di compensazione finanziaria per il 2020.
Lo ha comunicato nei giorni scorsi, a Coira, la delegazione svizzera presente all’annuale riunione bilaterale prevista dall’articolo 5 dell’Accordo italo/svizzero del 1974 sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri italiani e sulla relativa compensazione finanziaria a favore dei Comuni italiani di confine.
L’importo della compensazione finanziaria sulle remunerazioni dei frontalieri per l’anno 2020 ammonta precisamente a franchi 90’792’999.30, di cui è già stato effettuato il relativo versamento. Questo importo viene suddiviso tra le diverse province dell’area transfrontaliera e una parte sarà destinata anche agli enti di confine della provincia di Varese (lo scorso anno i ristorni per il Varesotto ammontavano a circa 27 milioni di euro).
La delegazione svizzera ha precisato inoltre i dati statistici relativi al numero dei frontalieri italiani che operano nei Cantoni interessati dall’accordo (Ticino, Grigioni e Vallese): 67’472 lavoratori.
Le rappresentanze di Italia e Svizzera hanno inoltre ricordato come la buona collaborazione esistente tra le autorità italiane e quelle svizzere abbia permesso di continuare ad applicare una soluzione pragmatica, iscritta in un accordo amichevole tra autorità competenti del 2020, volta a precisare il regime fiscale dei lavoratori frontalieri in telelavoro a seguito delle misure volte a contrastare la diffusione del COVID-19.
La delegazione italiana ha illustrato la ripartizione – tra gli enti locali interessati – delle somme ristornate per l’anno 2019, informando in merito alle opere realizzate ed in fase di progettazione.
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