Controlli dei carabinieri nella coltivazione di canapa light. Scoperte irregolarità
I carabinieri hanno effettuato un controllo sulla piantagione di canapa sativa; oltre a controllare a campione il THC, sono stati scoperti lavoratori non in regola e fornitura irregolare di acqua pubblica

Nei giorni scorsi i militari della stazione di Cuvio, assieme ai Carabinieri Forestali e dell’Ispettorato provinciale del Lavoro di Varese, hanno eseguito un controllo presso una piccola piantagione di canapa sativa presente alle pendici di un bosco della Valcuvia ove era stata segnalata la coltivazione della nota pianta che, in questo periodo dell’anno, raggiunge la massima maturità delle infiorescenze. Secondo la normativa vigente, il controllo è stato eseguito procedendo alla campionatura del prodotto da avviare alle analisi di laboratorio, necessarie per stabilire il tenore di THC, il principio attivo che, se superiore a 0,6%, comporta il sequestro con la necessaria distruzione del raccolto perché diventerebbe sostanza stupefacente.
I Carabinieri, nel corso del controllo hanno, tuttavia, riscontrato la presenza di operai non assunti regolarmente, che prestavano la loro manodopera “in nero”, motivo per il quale l’ispettorato provinciale del Lavoro di Varese ha applicato sanzioni amministrative pari a oltre 7mila €.
I militari della stazione Carabinieri Forestale di Laveno Mombello, inoltre, hanno riscontrato la presenza di una captazione di acqua pubblica lungo un ruscello di montagna, non autorizzato, per il quale è stata elevata una sanzione amministrativa di circa 3mila €.

Sul territorio, in volo l’elicottero Agusta A 109 Nexus del 2° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Orio al Serio di Bergamo per ispezionare dall’alto il territorio. La filiera di produzione della canapa sativa è un ambito di intervento ispettivo che la normativa demanda ai Carabinieri Forestali ed ha lo scopo di assicurare che, tale produzione, avvenga nel rispetto dei requisiti previsti; i quali prevedono la necessità di impedire che, su tali piante, non vi sia una percentuale eccessiva di THC (tetraidrocannabinolo) tale da trasformare il prodotto in stupefacente. In ogni caso, è vietata la destinazione umana del prodotto.
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