La Pro Patria si prepara alla Triestina, il Nereo Rocco un palcoscenico da grandi occasioni
Trasferta dalle molteplici suggestioni per i tigrotti, che non devono farsi distrarre dal passaggio di proprietà e dalle vicende extra campo. Prina dixit: “La Pro Patria è un fortino”

Per non rischiare di chiudere novembre senza vittorie la Pro Patria contro la Triestina ha un solo, categorico per quanto ostico, obiettivo: i tre punti. Ma la trasferta di domenica 28 novembre, valida per la sedicesima del girone A, sarà tutt’altro che una passeggiata o un’elegante passerella in uno degli stadi più belli d’Italia.
Con ben 28mila posti a sedere e un impianto sul modello inglese il Nereo Rocco di Trieste può infatti essere considerato senza contraddittorio il gioiello architettonico della Serie C, una suggestiva roccaforte che oggi (come ieri) ospita i rosso-alabardati ma che nel recente passato è stata temporaneamente anche la casa di squadre di Serie A come Udinese e Cagliari. Come molti ricorderanno a causa dell’impossibilità del Cagliari nell’utilizzare il Sant’Elia nel 2012 la Juventus festeggiò il primo dei suoi nove scudetti consecutivi proprio nello stadio triestino dopo essersi imposta 2 a 0 contro i sardi. Immagini e video – Conte che abbraccia Marotta e Paratici – che oggi sembrano preistoria ma che a loro modo hanno segnato l’ultima decade calcistica nella massima serie italiana.
Chissà se queste suggestioni tricolore – al contrario dalle poco rassicuranti notizie che arrivano sul fronte extra campo (che non riguardano direttamente la società) – non siano d’aiuto ai bianco-blu di Busto Arsizio per sfoderare una grande partita e scrollarsi di dosso le paure intraviste nelle uscite dell’ultimo mese, eccezion fatta per il secondo tempo di domenica scorsa contro il Seregno, quando la squadra ha nuovamente dato segnali di una ritrovata solidità difensiva dopo cinque partite con almeno un gol al passivo.
Al momento va sottolineato come l’emotività non abbia mai portato dividendi ma sia invece sempre costata cara ai tigrotti di Prina, che nei momenti decisivi delle partite hanno più volte gettato alle ortiche (contro Fiorenzuola o contro la Giana in particolare) punti preziosi in una classifica estremamente equilibrata. A maggior ragione, allora la singola vittoria deve diventare necessaria per rompere gli equilibri e oltrepassare quel labile confine tra il permesso di sognare in grande e la paura dei playout (il mister in più occasioni ha detto che l’obiettivo della Pro è di arrivare a fine campionato con 5 squadre alle spalle).
Triestina, il motorino Galazzi a supporto delle punte Gomez e Trotta
Quello che è certo è che domenica la Pro Patria dovrà fare i conti con un’ottima Triestina, quinta in campionato con 23 punti (+8 sulla Pro) e reduce da una vittoria netta sul non semplice campo del Legnago. Tra i rosso-alabardati ci sarà da tenere sott’occhio e marcare strettissimo il giovane esterno Nicolas Galazzi, autore nell’ultima gara dell’1 a 0, di una partita a tutto campo e tanti buoni colpi balistici.
Ma la vera arma segreta del giocatore in prestito dal Venezia è la capacità di mandare i compagni di squadra a rete, 5 gli assist, come ben sa Christian Bucchi che con ogni probabilità domenica schiererà il suo 442, modulo che dovrebbe rappresentare lo standard tattico nel gioco del calcio ma che per merito (anche) del già citato Conte è stato sempre più soppiantato dal 352, l’assetto tattico della Pro Patria già ai tempi di Javorcic.
Per entrambe le squadre le grandi incognite arrivano dall’attacco: se la Pro Patria, senza Piu, dovrà sciogliere il dubbio tra uno scalpitante Castelli e Stanzani (più complementare a Parker ma apparso un po’ fuori dal gioco nelle ultime partite), i padroni di casa con ogni probabilità riconfermeranno il duo Gomez Trotta. Sulla carta i due sono la “coppia titolare” della Triestina ma a conti fatti hanno giocato insieme neanche 5 partite a causa degli infortuni (sostituiti ad intermittenza ma con ottimi risultati da Litteri e De Luca, 3 gol ciascuno, quota a cui non è arrivato nessun giocatore della Pro Patria).
“La Pro Patria fortino”
Servirà più che mai una Pro Patria in modalità “fortino”, come disse Prina alla vigilia della partita col Seregno. In quel caso il mister faceva riferimento allo stato di isolamento adattato dalla squadra per non farsi distrarre dai rumor sui nuovi acquirenti della società, voci che da lì a qualche ora si sarebbero trasformate in realtà con il passaggio di consegne da Patrizia Testa alla cordata partenopea Sgai, che si presenterà ufficialmente alle 10 di questa mattina allo stadio Speroni di Busto.
“Fortino” dovrà essere anche la porta difesa da Elia Caprile, troppe volte violata nonostante tante buone prestazioni del trittico difensivo Saporetti – Boffelli – Molinari. Alla quindicesima, quindi un terzo del campionato, per la Pro Patria il computo tra gol fatti e subiti è ben – 9 (12/21, il secondo peggiore del girone dopo il Legnago), con la non esaltante media di un punto a partita. Prina ha sostenuto più e più volte (sempre con eleganza) che è ancora troppo presto per fare considerazioni sui numeri e che la squadra ha grossi margini di miglioramento in termini di gioco, risultati e con evidenti ricaduti anche sui numeri. Ottobre sembrava voler dare ragione al tecnico biellese ma poi è arrivata la ricaduta di novembre segnata dalle sconfitte con Fiorenzuola e Renate e dallo spento pareggio contro il Seregno. Per questo per la Pro Patria muovere la classifica contro la Triestina rappresenterebbe una fondamentale boccata d’ossigeno e di fiducia.
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