Arrivano gli “inglesi” America
Il gruppo, americano fino al midollo, effettivamente partì dall’Inghilterra.
Quando iniziò il successo degli America girava una strana voce, principalmente da gente che si occupava poco di musica, secondo la quale in America nessuno li conosceva. A parte gli immediati esordi è chiaro che non era così, dato che furono una band di grande popolarità, ma forse quella voce aveva un altro fondamento: infatti i nostri tre iniziarono in Inghilterra, ed incisero lì il primo disco. Dewey Bunnell, Dan Peek e Gerry Beckley erano figli di militari USA di stanza in una base vicino a Londra, ed erano compagni di scuola: fu proprio lì che si misero insieme – suonavano in due band diverse – per formare un trio che si ispirava senza nasconderlo al successo di Crosby, Stills e Nash. Chitarre acustiche e armonie vocali, dunque, con una serie di buone canzoni da loro composte, destinate a piacere ad un pubblico molto vasto. Canzoni di stile americano, certo: ci tenevano talmente a non sembrare degli imitatori inglesi che pare che scelsero il nome del gruppo – ma anche la copertina del disco – a scanso di equivoci. Crosby, Stills & Nash volavano decisamente più alto, ma questo easy listening ben fatto si ascolta ancora con grande piacere.
Curiosità: la loro prima grande hit, A horse with no name, non era ancora stata incisa al momento dell’uscita del 33 giri in Inghilterra: il 45 ebbe grandissimo successo e quindi, al momento di pubblicare l’ellepi in USA qualche mese dopo trovarono il modo di infilarcelo. Da allora in tutte le ristampe del mondo compare regolarmente.
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