Detrarre la spesa per le medicine acquistate sul web: è possibile?

Con il boom di negozi online che si dedicano alla vendita di farmaci, può risultare difficile comprendere in quali casi sia detraibile la spesa effettuata, e quali no. Cerchiamo di fare chiarezza

Generico 2018

Con il boom di negozi online che si dedicano alla vendita di farmaci, può risultare difficile comprendere in quali casi sia detraibile la spesa effettuata, e quali no. Cerchiamo di fare chiarezza.

La spesa è detraibile per tutte le farmacie online?

Ovviamente la risposta è no. Per poterli portare a detrazione, quindi nella dichiarazione dei redditi, è necessario che i farmaci e i medicinali siano stati acquistati presso farmacie autorizzate a venderli. Ecco allora che il primo passo è quello di affidarsi a dei siti affidabili, come www.farmaciacairoli.com: soltanto così avremo la certezza di esserci imbattuti in un portale affidabile e di aver acquistato farmaci detraibili.

La vendita in rete dei farmaci, in Italia, è consentita soltanto per i prodotti che non richiedono prescrizione medica. Detto questo, la detrazione Irpef spetta anche per eventuali spese di farmaci o medicinali, anche veterinari, che sono stati acquistati online, da farmacie o esercizi commerciali autorizzati alla vendita a distanza. Ricordiamo che questa è autorizzata dalla Regione o dalla Provincia autonoma, o da autorità competenti che sono individuate dal legislatore.

Da ricordare, inoltre, che dal 2020 è stato istituito l’obbligo di tracciabilità delle spese a fini fiscali, proprio al fine di detrarle in dichiarazione. L’obbligo di tracciabilità coinvolge tutte le spese detraibili e deducibili: l’unica eccezione riguarda proprio le spese mediche, che sono soggette a deroga del contante.

Quali documenti conservare

La stessa tracciabilità della spesa è un requisito essenziale ai fini della detraibilità, anche se non va ad incidere sul soggetto ultimo, il quale fruirà della detrazione. Affinché la spesa sia detraibile, dovrà essere effettuata, per ovvie ragioni, attraverso un metodo tracciabile: quindi, carta, assegno o bonifico, per intenderci. Per individuare il beneficiario della detrazione di imposta, farà sempre fede l’intestazione del documento di spesa, e quindi la ricevuta o la fattura del fornitore.

Tra i documenti essenziali da conservare, quindi, c’è proprio la fattura o la ricevuta dell’acquisto. Non tiene fede la titolarità del supporto con cui la spesa si effettua. Per esempio, se la fattura di un negozio dove è stato acquistato un medicinale è intestata ad un coniuge, l’importo della spesa se partito materialmente dalla carta dell’altro coniuge sarebbe detraibile perché la norma presuppone che vi sia corrispondenza tra chi spende la somma di denaro per l’acquisto e chi è l’intestatario del bene. È necessario, però, che la spesa venga sempre effettuata con un metodo tracciabile.

Da segnalare, poi, come la documentazione debba indicare alcuni dati essenziali. Per prima cosa la natura del farmaco o del medicinale; poi la quantità di prodotti acquistati; infine il codice fiscale dell’acquirente. Potranno anche essere indicate delle diciture come OTC (che sta per Over the Counter, ovvero i medicinali da banco); o SOP (che sta per Senza obbligo di Prescrizione medica). Anche abbreviazioni quali “med” o “f.co”, sono consentite, anche quella di “Omeopatico”.

Dove consultare la lista delle farmacie ‘utili’

La lista delle farmacie utili è consultabile direttamente sul sito del Ministero della Salute: qui vengono indicati tutti i Soggetti autorizzati al commercio di medicinali online.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Dicembre 2021
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