La classe in quarantena 14 giorni per una norma ritrattata in 24h
Si sentono beffati i ragazzi e le famiglie della 1D del Liceo Linguistico di Varese, in Dad per due settimane in virtù di una circolare ministeriale ritirata l'indomani

A partire dallo scorso 3 novembre il Miur ha introdotto la “sorveglianza attiva” nelle scuole per evitare che un solo tampone positivo bastasse a mandare in quarantena per 14 giorni un’intera classe. A inizio settimana il nuovo protocollo è stato sospeso da una circolare ministeriale, subito ritirata il giorno dopo, in meno di 24 ore. Ma tanto è bastato a mandare in quarantena l’intera classe 1D del Liceo Linguistico Manzoni di Varese per un solo tampone positivo.
«Ci sentiamo beffati perché costretti a rispettare una norma subito ritrattata dallo stesso Ministero – raccontano i genitori – Vorremmo insegnare ai nostri ragazzi ad avere rispetto e fiducia nelle regole ma se la regola per il contenimento della pandemia a scuola cambia tre volte in 24 ore lo sconforto prevale inevitabilmente».
Sfortunata in tutti i sensi anche la dinamica e le conseguenti tempistiche con cui si è scattata la quarantena: “Il tampone da cui è emerso lo studente positivo è stato fatto nel fine settimana, quando era ancora in vigore la “sorveglianza attiva”, ma il risultato è stato comunicato in ritardo, subendo il solito rallentamento del weekend. Tanto è bastato a farci scattare la quarantena mentre era in vigore quella circolare che sospendeva il nuovo protocollo, nonostante l’ultimo contatto tra i ragazzi, e quindi il giorno di inizio della quarantena fosse il 26 novembre, il venerdì precedente. Ciò nonostante studenti e famiglie, ma anche la scuola, tutti siamo stati costretti a riorganizzarci per non lasciare a casa da soli i ragazzi quattordicenni tutto il giorno.
Dal canto suo Ats Insubria si attiene al susseguirsi delle norme, nessuna delle quali ha valore retroattivo: “Le classi proseguono il percorso iniziato sulla base delle disposizioni vigenti al momento della validazione dei casi – si legge nella nota di risposta ai dubbi sollevati dai genitori su quale protocollo adottare – Pertanto, i casi validati nella giornata in cui è stata in vigore la normativa che sospendeva la sorveglianza attiva, sono stati lasciati in quarantena, mentre le nuove segnalazioni verranno gestite con il sistema del testing”.
Quindi la 1D del Liceo linguistico rimane tutta in quarantena con un solo caso positivo, nonostante le norme sulla sorveglianza attiva prevedono, per le secondarie di secondo grado, la sospensione delle lezioni solo al terzo caso positivo contemporaneamente nella stessa classe. I ragazzi che hanno completato il ciclo vaccinale potranno eseguire il test al settimo giorno e, se negativo, tornare in classe, mentre gli altri potranno fare il test in decima giornata o rientrare in aula i 14 giorni di quarantena.
Tra le perplessità sollevate dai genitori anche quella riferita al sistema di testing, che non prevede più la possibilità di fare i tamponi ciascuno nella propria auto, con il rischio di trovarsi a stretto contatto con i potenziali positivi.
«Che le regole fossero improvvisate poteva essere comprensibile all’inizio della pandemia, ora che siamo immersi in questa realtà da quasi due anni queste situazioni sono davvero difficili da digerire», affermano sconfortati i genitori.
«Mi spiace, siamo sconcertati e frastornai, come le famiglie per la situazione che si è creata – commenta il preside dei Licei Manzoni, Giovanni Ballarini – Purtroppo la gestione della quarantena spetta ad Ats, il compito della scuola si ferma alla segnalazione del caso positivo. per ora».
I dubbi del dirigente scolastico infatti riguardano anche modalità e competenze del tracciamento: «Siamo in attesa di capire come avverrà il tracciamento nelle scuole, anche a campione. Il sistema del doppio tampone con sorveglianza attiva è stato reintrodotto con la garanzia di un tracciamento all’interno delle scuole, ma cosa significhi questo e quali forze entreranno in gioco aspettiamo di saperlo dalla task force che ci sta lavorando. Riguarda tutti? È una misura preventiva o riguarda solo le scuole che hanno degli studenti o delle classi in quarantena?».
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