Quanto aumentano i consumi abitativi in inverno?

L’arrivo dei primi freddi ha indotto gli italiani ormai da un paio di mesi ad accendere i caloriferi in casa: nel Nord Italia di solito la data da cui è possibile farlo è fissata al 15 ottobre, mentre il resto del Paese comincia più avanti

cappotto

L’arrivo dei primi freddi ha indotto gli italiani ormai da un paio di mesi ad accendere i caloriferi in casa: nel Nord Italia di solito la data da cui è possibile farlo è fissata al 15 ottobre, mentre il resto del Paese comincia più avanti. Stare al caldo è sicuramente piacevole, ma spesso non ci si rende conto di quanto i consumi energetici aumentino nel corso dell’inverno, perché le comodità a cui siamo abituati non ci fanno riflettere più di tanto su questi temi, proprio perché abbiamo la possibilità di avere sempre a disposizione una fonte di calore da cui trarre beneficio (salvo guasti tecnici). La musica negli ultimi tempi però sta un po’ cambiando, complice l’incremento della bolletta che con tutta probabilità non accennerà ad abbassarsi nei prossimi anni, anzi continuerà sul trend che ha cominciato a delinearsi quest’anno. Gli italiani in realtà avevano già cominciato a correre ai ripari ben prima dell’inverno, grazie al Superbonus stanziato dallo Stato che ha consentito di migliorare la classe energetica degli edifici, attraverso per esempio l’adozione di un cappotto termico, un sistema di isolamento termico dell’involucro degli edifici che consente di ottimizzare le prestazioni energetiche, riducendo i costi per il riscaldamento anche per la stagione fredda.

Consumo energetico in Italia: alcuni dati

L’ISTAT ha fornito un quadro completo rispetto ai consumi energetici nel settore residenziale, che tiene conto sia della tipologia di impianti e apparecchiature che vanno a consumare energia, sia delle loro modalità d’utilizzo. Lo scorso anno è stato evidenziato come il metano sia la fonte energetica più sfruttata per gli impianti di riscaldamento, utilizzato dal 70% delle famiglie italiane, e come ci sia un divario in termini di spese energetiche tra Nord e Sud, più elevate di almeno 400 euro nel primo caso. I termoarredi, in media vengono accesi per circa 8 ore al giorno, con una durata più elevata nelle regioni del Nord. Da quest’inverno la situazione è diventata sempre più cruciale, anche a causa dell’aumento dei costi in bolletta, che rischia di avere forti ripercussioni sulle tasche degli italiani. Durante la stagione fredda infatti, una famiglia rischia di spendere fino a 645 euro in più, non solo rispetto all’estate ma anche in rapporto all’inverno scorso. Si tratterebbe dello scenario peggiore, qualora i prezzi dovessero salire ancora, e per ora si stima che la spesa andrebbe ad aggirarsi intorno ai 325 euro in più. Il consumo energetico in Italia dipende, oltre che dal riscaldamento invernale, anche dalla produzione di acqua calda sanitaria, dalla cottura del cibo e dallo sfruttamento dell’energia elettrica per far funzionare l’illuminazione, gli elettrodomestici e i vari dispositivi elettronici.

In Lombardia i dati di consumo energetico vengono letti tenendo conto delle condizioni climatiche stagionali sul fabbisogno termico nel settore civile, che riescono a dare una precisa inclinazione ai consumi abitativi: la domanda regionale infatti risulta più elevata del 7,5% nel periodo invernale, rispetto a quello estivo.

Perché sono aumentati i consumi abitativi?

La prima ragione per cui c’è un incremento dei consumi energetici in inverno, in particolare quest’anno, è la crescita del prezzo del gas: un aumento di richiesta fa inevitabilmente aumentare i costi all’ingrosso, che andranno poi a incidere sui consumatori finali. Non solo: sono stati fatti molti investimenti (e ce ne sono anche in questo momento) per favorire la transizione energetica, i quali vanno a impattare inevitabilmente su tutta la popolazione. Non da ultimo, gli inverni stanno diventando sempre più lunghi a causa dei cambiamenti climatici, e questo conduce a un consumo maggiore di scorte energetiche, che si andrà a ripercuotere poi sulla stagione successiva.

Consigli per ottimizzare i consumi

L’obiettivo di ogni famiglia quando arriva l’inverno è quello di rendere l’ambiente in cui vivono i suoi componenti caldo e accogliente, cercando allo stesso tempo di evitare sprechi e risparmiare sulla bolletta per non dover affrontare spese eccessive, in vista anche dei cambiamenti avvenuti negli ultimi mesi.

Un primo passo per farlo consiste nel dotarsi di radiatori moderni, come quelli presenti negli showroom di Sorelle Chiesa, e poi mantenerli a una temperatura costante: una normativa nazionale già stabilisce che per un ambiente salutare e confortevole sia necessaria una temperatura di 20°C, e che ogni grado in più comporti un aumento di spesa tra il 5 e il 7%. Per limitare e regolare i consumi dell’acqua calda per il riscaldamento bastano delle valvole termostatiche, dispositivi che permettono di riscaldare meno gli ambienti più caldi e viceversa, diventate ormai da qualche tempo obbligatorie in tutto il Paese. Anche una manutenzione e una pulizia periodica e accurata della caldaia, che contribuisce ad aumentare la funzionalità della stessa, può aiutare a non sprecare e ad avere costi minori. Per legge andrebbero effettuati controlli ogni 2 anni per gli impianti a combustibile solido o liquido, e ogni 4 anni per quelli a GPL o a metano. Non va sottovalutata nemmeno la presenza di ostacoli verso la corretta circolazione dell’aria calda, come spifferi negli infissi od oggetti posti sui termosifoni, che potrebbero impedire di risparmiare fino al 40% sulla spesa di riscaldamento. Infine, è importante programmare l’accensione dei riscaldamenti solo nei momenti in cui serve avere un ambiente caldo o quando ci si trova in casa, altrimenti non sarebbe possibile raggiungere un risparmio in bolletta tra il 7 e il 15%. Il termostato va riprogrammato anche di notte, in modo tale da abbassare la temperatura in quel frangente di giornata.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Dicembre 2021
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