Filma la partner durante un rapporto sessuale e poi la ricatta: 40enne patteggia due anni e mezzo
Il 40enne, che ad agosto dello scorso anno era stato arrestato per estorsione, ha patteggiato una condanna a due anni e mezzo di carcere
 
																			
                        
						
						
						
						Aveva filmato la partner durante un rapporto sessuale e poi l’aveva ricattata, chiedendole 5mila euro dietro la minaccia di divulgare il video sui social network e di inviarlo ai familiari della donna. Fortunatamente, però, l’uomo, un 40enne di origini albanesi, non era riuscito nel tentativo di estorsione a luci rosse ed era stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Legnano e ora ha patteggiato una condanna a due anni e mezzo di carcere.
La vittima, una 50enne di Rescaldina vedova e a sua volta di origine albanese, ad inizio agosto dello scorso anno si era rivolta alla Stazione dei Carabinieri, raccontando di aver conosciuto un connazionale con il quale aveva consumato più rapporti sessuali consenzienti. Connazionale che, però, qualche giorno prima l’aveva ripresa con il cellulare durante un rapporto orale iniziando poi a minacciare di pubblicare il video sui social e di farlo avere ai suoi familiare a meno che lei gli avesse consegnato 5mila euro in contanti.
Così i militari, con l’assenso della donna e su autorizzazione del pubblico ministero della Procura di Busto Arsizio Nadia Calcaterra, dopo aver “piazzato” dei microfoni addosso alla donna, avevano circondato il luogo dell’appuntamento durante il quale avrebbe dovuto avvenire la consegna del denaro. Quando il 40enne si era visto consegnare solo una parte dei soldi che aveva preteso dalla donna – con banconote che i Carabinieri avevano segnato – l’aveva poi nuovamente minacciata chiedendo altro denaro, e a quel punto era scattato il blitz dell’Arma: al momento dell’arresto l’uomo aveva ancora in una mano il denaro e nell’altra il cellulare, al cui interno era stato trovato il video. A valle dell’operazione il 40enne era stato arrestato per estorsione e per lui si erano aperte le porte del carcere di Busto Arsizio, e ora è arrivata la condanna a due anni e mezzo di carcere.
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