La luna rosa di Nick Drake
Il cantautore ci lasciò con un disco personalissimo
A febbraio ’72 si chiude la splendida trilogia di Nick Drake: Five Leaves Left era l’album “pastorale” con gli archi; Bryter Layter quello urbano e un po’ più elettrico; Pink Moon lo incise con solo la sua chitarra e con un pianoforte nella title track. Fu una cosa molto semplice, perché lo studio di giorno era occupato e lui ci arrivava alle 11 di sera: erano solo lui e il tecnico e produttore John Wood, ed in due notti completarono la registrazione. Qui siamo veramente all’essenziale, ed è probabilmente questo disco che nel tempo ne cementerà il mito. Undici canzoni brevi – il totale non raggiunge la mezz’ora – suonate con la solita incredibile tecnica chitarristica e cantate in maniera meravigliosa. Deprimente? Direi di no, e magari lascerei questo aggettivo alle quattro canzoni che inciderà due anni dopo, come anticipo per un disco che non ci sarà: lì addirittura dovette incidere separatamente chitarra e voce perché non riusciva a fare altrimenti. Al solito esiste qualche complottista che parlava di dipendenza da eroina, ma certo Nick aveva dei problemi mentali che un terapista addirittura definì schizofrenia, ed era tornato a casa dei genitori, nella campagna inglese, per curarsi. Lo trovarono una mattina vittima di un’overdose dei farmaci prescritti, ma non aveva indicato se fosse volontaria. Ci ha lasciato davvero tre gemme da conoscere.
Curiosità: nel 1999 la Volkswagen utilizzò Pink Moon per uno spot della Golf Cabrio, nel quale un gruppo di ragazzi arriva a una casa isolata dove si svolge una festa molto rumorosa e agitata. Vista la splendida luna decidono di tornare indietro e godersi la natura. Anche sotto il profilo delle vendite fu uno dei migliori momenti di riscoperta postuma di Nick.
La rubrica 50 anni fa la musica
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