Corsi di lingua per i rifugiati, in Svizzera si pianifica l’integrazione
Il governo elvetico ha concepito lo status di protezione "S" per le persone in fuga dall’Ucraina. In consultazione la proposta di stanziare 3000 franchi a persona per l'insegnamento della lingua locale

L’integrazione ha bisogno dalle parole giuste. Partendo da questo presupposto, la Svizzera, attraverso la Segreteria di Stato della migrazione della Svizzera propone ai Cantoni un contributo finanziario di 3000 franchi per persona all’anno destinato a insegnare ai profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, la lingua locale. La proposta è stata posta in consultazione e la decisione definitiva spetterà al Consiglio Federale.
“Imparare la lingua locale – si legge nella nota di Berna – è importante affinché i profughi dall’Ucraina possano assumere rapidamente un’attività lavorativa e partecipare alla vita sociale. Con questo obiettivo, il Consiglio federale ha concepito lo status di protezione S per le persone provenienti dall’Ucraina in modo tale che sia possibile per loro intraprendere rapidamente un’attività di lavoro”.
La Svizzera indennizza le spese sostenute dai Cantoni per l’alloggio, il sostentamento e le cure mediche di queste persone versando una somma forfettaria globale di circa 18 000 franchi annui. Siccome fondamentalmente lo statuto di protezione S è concepito in vista del ritorno, la legge sull’asilo non prevede il versamento ai Cantoni di una somma forfettaria a favore dell’integrazione. Nel caso delle persone in cerca di protezione giunte dall’Ucraina, tuttavia, esiste un certo bisogno di supporto, in particolare per l’apprendimento della lingua locale.
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