La prevenzione nel tumore alla prostata: i consigli di Danilo Centrella specialista in urologia e andrologia

Il medico chirurgo, direttore della struttura complessa di urologia del Verbano Cusio Ossola ci parla di una delle patologie tumorali più frequenti nell'uomo e dell'importanza della prevenzione primaria e secondaria

pillole di salute di danilo centrella

A pillole di salute oggi parliamo di tumore alla prostata, una patologia diffusa che, da sola, rappresenta il 33% di tutte quelle tumorali maschili. Lo facciamo con il dott. Danilo Centrella, medico chirurgo, specialista in urologia e andrologia e direttore della struttura complessa di urologia nel Verbano-Cusio-Ossola

Prevenire è meglio che curare! Quante volte l’abbiamo sentito dire. È un vecchio detto che, in realtà, ha una base scientifica estremamente importante. Sul tumore della prostata soprattutto. Pensate che i numeri in Italia in Europa e nel mondo sono estremamente importanti per pazienti che hanno avuto un tumore prostatico. In Italia 574000 persone sono affette o sono state affette da tumore prostatico.

È l’incidenza più elevata nel uomo: il 33% delle malattie di tipo tumorale sono tumori della prostata. Ma nonostante questo, soltanto tre/quattro pazienti su 10 capiscono conosce l’importanza della prevenzione in questo tipo di patologia. 

Prevenzione che può essere una prevenzione primaria con lo stile di vita e prevenzione secondaria con la diagnosi precoce e il trattamento mini-invasivo. L ‘Organizzazione Mondiale della sanità ha detto e ha scritto che, ogni anno, 10 milioni di persone si ammalano di malattia di tipo tumorale ma di queste tre o quattro milioni nel mondo avrebbero potuto evitare la malattia se si fossero, negli anni prima, alimentati in maniera regolare e se avessero avuto un uno stile di vita sano.  Questa è la prevenzione primaria, cioè lo stile di vita, che nella malattia di tipo tumorale è estremamente importante.

Poi c’è la prevenzione secondaria con la diagnosi precoce. Noi sappiamo che, nel tumore della prostata, il PSA, l’antigene prostatico specifico, è un enzima estremamente importante per una diagnosi precoce del tumore prostatico, anche se, pur essendo un enzima molto sensibile, è poco specifico cioè non vuol dire che chi ha un PSA alto ha un tumore prostatico. E poi ci sono tutte le nuove tecniche diagnostiche tra cui la risonanza magnetica multiparametrica che permette la diagnosi precoce della malattia tumorale prostatica e permette di proporre un trattamento mininvasivo che può essere  un trattamento chirurgico, laparoscopico o robotico. Ma anche le nuove tecniche di radioterapia che permettono un’alta percentuale di successo. Quando la malattia è estesa ovviamente la scienza ci viene incontro con dei nuovi trattamenti di tipo chemioterapico.

Chi volesse maggiori informazioni può visitare il sito del dottor dottor Danilo Centrella, medico chirurgo, specializzato in urologia e andrologia e direttore della struttura complessa di urologia del Verbano Cusio Ossola www.danilocetrella.it.

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Marzo 2022
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