Metamorfosi urbana a Varese: sessant’anni fa la copertura del “trincerone” delle Nord
La 52esima puntata della rubrica di Fausto Bonoldi resta nella zona delle stazioni e parla del ponte delle "Nord"

Ogni lunedì, con una passeggiata virtuale, la rubrica “Metamorfosi urbana” vi racconta le trasformazioni che ha subito Varese negli ultimi cento anni, da quando cioè è diventata capoluogo di provincia. A firmarla è Fausto Bonoldi, storica firma del giornalismo varesino che su questo argomento, che tratta da anni nel gruppo Facebook La Varese Nascosta, ha scritto anche un libro, edito da Macchione, dal titolo “Cara Varese come sei cambiata“
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Metamorfosi urbana, cinquantaduesima puntata: sessant’anni fa la copertura del “trincerone” delle Nord
In attesa che, dopo il restauro della stazione delle Ferrovie dello Stato, sia attuato il progetto complessivo di “riqualificazione” della zona delle stazioni, volgiamo lo sguardo al passato del comparto.
L’intervento destinato a qualificare l’operato della Giunta Galimberti giunge sessant’anni dopo gli ultimi lavori strutturali compiuti nell’area compresa tra i due scali ferroviari. Il primo giorno d’agosto del 1959 cominciarono i lavori per il rifacimento del ponte che sovrastava i binari delle Nord all’incrocio di viale Milano con le vie Morosini e Maspero. Il nuovo manufatto fu collaudato il 27 febbraio del 1960 con una zavorra di 600 quintali, costituita da un compressore e da tre autocarri caricati al massimo della portata.
Pochi mesi prima, il 16 novembre 1959, il Consiglio comunale aveva deliberato la copertura del “trincerone” delle Fnm, i cui convogli viaggiavano a cielo aperto lungo il viale Milano fino alle spalle dei palazzi di via Piave per poi entrare nella galleria di Bosto, nei pressi di via Magenta.
Dieci anni dopo, il 18 ottobre 1969, fu aperto il sottopassaggio a tre bracci che consente il passaggio dei pedoni tra via Morosini-viale Milano la stazione Nord e il piazzale già del mercato.
Nel progetto complessivo di “riqualificazione” della zona è prevista la chiusura del sottopassaggio, soprattutto per la difficoltà di tutelarlo dai danni arrecati da vandali e graffitari. Perché sacrificare un passaggio pedonale sicuro sull’altare della vigilanza latitante?
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