Elezioni RSU Sette Laghi: Nursind chiede benessere organizzativo e un’area separata per infermieri e ostetriche

Il capolista all'Asst di Varese Salvatore Ferro parla di situazione preoccupante per la sanità pubblica. Tra le prime questioni sul tavolo la garanzia per favorire un clima sereno e di benessere diffuso in azienda

salvatore ferro nursind

Tra il 5 e il 7 aprile si vota nelle aziende ospedaliere per il rinnovo della rappresentanza sindacale aziendale. Alla Sette Laghi sono 7 le liste che hanno presentato in tutto 150 candidati tra cui si sceglieranno i 51 delegati. 

Nursind è presente con 28 candidati. Capolista è Salvatore Ferro che presenta spiega la situazione presente e le sfide future

Come definisce la situazione lavorativa dopo due anni di pandemia?
La situazione è preoccupante poiché la pandemia non ha fatto altro che mettere in risalto le già precarie condizioni del nostro SSN, costantemente sottoposto a tagli continui negli ultimi 10 anni. Tutto ciò a favore della sanità c.d. privata o convenzionata.
Il personale sanitario, già sottoposto a carichi di lavoro pesanti, ha dovuto reinventarsi per far fronte alle diverse esigenze organizzative del momento, dovute all’emergenza Covid-19 ed assicurare la continuità assistenziale.

Oltre allo stress dovuto all’emergenza, i sanitari hanno sopportato anche i trasferimenti di reparto per coprire quelli Covid-19 di nuova istituzione, taluni anche molto distanti dalla propria residenza. Buona parte del personale si sarebbe aspettato un minimo di riconoscimento economico, ma questo non è avvenuto, tranne per il bonus Covid-19 regionale con risorse, a nostro parere, insufficienti e mal distribuite. Oltre ad avere uno stipendio basso, è venuto a mancare quel benessere organizzativo che poteva compensare, in minima parte, uno stipendio non adeguato per le responsabilità che gli infermieri hanno e per il ruolo che svolgono all’interno del SSN e non solo.

Il mito del “posto fisso” è venuto meno e stiamo assistendo ogni giorno ad una fuga di personale altamente specializzato verso la vicina Svizzera, ma anche nel privato della nostra provincia.

A questo si aggiunge che sempre meno infermieri si iscrivono al corso di laurea in scienze infermieristiche poiché la professione risulta sempre meno attrattiva per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro.

Quali i problemi più sentiti?
Il problema più sentito è quello della mancanza cronica di personale Infermieristico/ostetrico, ma anche OSS, che si ripercuote su tutto il resto, generando un malcontento comune. La carenza di personale o addirittura la mancanza di personale di supporto in alcuni turni crea una confusione di ruoli che “obbliga” il professionista infermiere a compensare le carenze organizzative a discapito della propria professionalità che andrebbe tutelata, sempre. Nonostante il personale infermieristico sia prevalentemente femminile e con figli piccoli, non sono stati introdotti benefit o sostegni per la cura dei figli tipo asilo nido aziendale o più semplicemente baby parking per i colleghi che fanno turni opposti al coniuge. Poi ci chiediamo come mai in Italia, oltre ai bassi stipendi, abbiamo una tra le più basse natalità del mondo!

Quali le difficoltà a trovare soluzioni condivise?
Noi siamo aperti a tutte le soluzioni condivise, purché queste siano migliorative delle condizioni di vita e di lavoro del personale sanitario. Le scelte condivise ci saranno solo se queste potranno garantire in primis i diritti dei lavoratori, riconoscendo la specificità degli infermieri. Il benessere organizzativo deve tornare ad essere un obiettivo principale a cui tutte le aziende devono tendere. Il nostro lavoro non è una missione ma una professione, pertanto bisogna mettere in atto tutte quelle possibilità economiche previste dalla legge e dal CCNL per riconoscere il lavoro che alcune categorie in particolare hanno sostenuto sino ad oggi. Le pacche sulle spalle e i vari ringraziamenti non bastano più!

Quali obiettivi si pone in questo mandato
Alcuni dei problemi esposti prima possono essere risolti in primis con la sottoscrizione, intanto, di un buon CCNL che valorizzi al meglio le varie professionalità all’interno del comparto sanità, anche se la posizione ufficiale del Nursind è quella di uscire dal comparto creando un AREA SEPARATA per riconoscere al meglio il valore degli Infermieri/Ostetriche. Molte sono state le nostre rivendicazioni a livello nazionale a sostegno della professione per garantire non solo uno stipendio adeguato, ma anche  un maggiore numero di professionisti  in grado di fornire un’ assistenza infermieristica di qualità (rapporto infermieri/pazienti adeguato). Sempre a livello di rivendicazioni nazionali abbiamo chiesto a più riprese il riconoscimento del lavoro usurante e l’abolizione del vincolo di esclusività.

L’obiettivo di questo mandato a livello decentrato è quello di valorizzare il personale in base alle proprie competenze e responsabilità. Per fare ciò è indispensabile riconoscere il disagio che alcuni lavoratori sopportano più di altri. L’introduzione di bonus economici per i salti di riposo – c.d. rientri – sarebbe auspicabile per motivare il personale che deve assicurare la continuità assistenziale. Il fattore economico è importante ma a questo si deve aggiungere anche una programmazione della turnistica che consenta il giusto equilibrio tra vita privata e conciliazione familiare.

Quale la prima richiesta sul tavolo sindacale
La prima richiesta è quella di venire incontro alle istanze che provengono dai lavoratori per favorire un clima sereno ed un benessere aziendale diffuso. Per quanto riguarda l’aspetto economico la prosecuzione dei passaggi di fascia per il 2022 e la valorizzazione delle indennità di disagio (lavoro notturno/pronte diponibilità), CCNL in discussione permettendo. Nuovo bando di concorso per assunzione di personale infermieristico visto che l’ultimo bando ha dato scarsi risultati in termini di assunzioni vere.

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Pubblicato il 04 Aprile 2022
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