Passa in Consiglio regionale la mozione che chiede le dimissioni di Savoini dal Corecom
Il Consiglio ha espresso "dissenso rispetto alla permanenza di Gianluca Savoini, per sua stessa ammissione, incondizionato ammiratore di un regime nemico della libertà di stampa e della verità"

Via libera in Consiglio regionale, con votazione per parti separate e in modalità segreta, alla mozione di cui erano primi firmatari Michele Usuelli di +Europa e Fabio Pizzul del Partito Democratico che sollecitava iniziative a tutela del CORECOM e per la salvaguardia della vita e del lavoro dei reporter indipendenti russi.
Il Consiglio, con una prima votazione (34 voti a favore e 32 contrari), ha espresso “dissenso rispetto alla permanenza di Gianluca Savoini, per sua stessa ammissione, incondizionato ammiratore di un regime nemico della libertà di stampa e della verità, tra i componenti dell’autorità regionale che ha il compito di garantire e controllare la libera informazione in Lombardia e ha invitato pertanto a rassegnare le dimissioni”.
Con una seconda votazione, passata a larga maggioranza, ha impegnato Palazzo Lombardia a “sostenere, presso le istituzioni europee, la necessità di accogliere le richieste contenute nell’appello promosso dalla giornalista Sophia Kornienko affinché si avviino iniziative atte a tutelare la sicurezza della vita e del lavoro dei reporter indipendenti russi in fuga dal Paese”. Con una terza votazione (35 voti a favore e 33 contrari), l’Assemblea ha infine impegnato la Giunta “a valutare altresì la possibilità di istituire borse di studio straordinarie riservate ai cronisti in fuga che hanno subito pressioni dal Cremlino per la loro attività di informazione”.
Così Usuelli ha commentato l’esito della votazione: “voglio innanzitutto ringraziare quei colleghi di maggioranza che, tutelati dal voto segreto correttamente richiesto dal collega Carretta, hanno scelto di esprimere un voto a favore della libertà di stampa e di espressione, tutelando innanzitutto la loro libertà di voto da eletti. Il Consiglio regionale della Lombardia non ritiene opportuno che al vertice dell’organismo deputato a garantire la correttezza dell’informazione in Lombardia, sieda un ammiratore incondizionato del regime di Putin, estensore di leggi sempre più repressive nei confronti della libertà di stampa, come l’ultima approvata il 4 marzo scorso dalla Duma che condanna con fino a 15 anni di carcere i giornalisti che fanno luce sull’operazione militare in Ucraina.
Dichiara il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti dopo l’approvazione: “Un sussulto di dignità, seppure a scrutinio segreto, da parte del Consiglio regionale lombardo. Un voto che suona un po’ come uno schiaffo a Salvini da parte dell’assemblea della sua stessa Regione. Durante il dibattito il capogruppo della Lega Anelli ha definito Savoini ‘uomo vicino alla Lega’, ma questo non è bastato, anzi, forse ha contribuito al risultato. La nostra posizione, oggi come a settembre 2019, quando presentammo una mozione analoga che fu bocciata dalla maggioranza, non è sulla libertà di pensiero ma sull’opportunità che chi difende e diffonde posizioni di uno stato straniero, che nega la libertà di stampa e oggi è protagonista di un’aggressione armata a uno Stato sovrano, possa ricoprire un incarico di vertice nel Corecom, un organismo di garanzia che tutela l’imparzialità e la libertà di informazione.
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