Patentino drone: come funziona la prova d’esame?
Per pilotare un drone c’è bisogno di un’apposita licenza

Per pilotare un drone c’è bisogno di un’apposita licenza. Ancorché non manchino, o forse perfino imperversino, coloro che lo fanno senza alcuna autorizzazione, il patentino drone è necessario a chiunque voglia usarne uno. Senza entrare nei meandri della normativa, un dato è certo: in assenza di apposito attestato, non è possibile sfrecciare nei cieli, sia esso fatto per professione oppure per hobby. Dalla teoria alla pratica, come spesso avviene, c’è un salto importante. Sono in molti, infatti, ad aggirare l’ostacolo semplicemente disinteressandosi del quadro normativo di riferimento. Le disposizioni, però, ci sono, e vanno rispettate.
Questo non tanto per non essere sanzionati, quanto piuttosto per garantire la necessaria sicurezza e, allo stesso tempo, il rispetto di tutte le altre tematiche esistenti, incluse quelle in materia di riservatezza.
Prima di avventurarsi in operazioni che non si possono fare, dunque, è bene informarsi. E farlo al meglio.
L’Enac, l’autorità che vigila sul volo
Il riferimento in questo campo è l’Enac, ossia l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile.
Si tratta dell’autorità unica di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell’aviazione civile in Italia. In sostanza, gestisce i poteri derivanti dal Codice della navigazione, applicandoli a tutto ciò che vola nei cieli nazionali.
Tra questi ci sono appunto i droni che, ancorché guidati da terra, hanno nel volo il loro unico strumento di spostamento e, dunque, debbono essere assoggettati alle normative esistenti, inclusa la formazione di chi li guida.
Per operare secondo la legge, insomma, chiunque abbia un drone deve aver ottenuto il relativo attestato di pilota. Ciò avviene quando sono state acclarate le competenze necessarie per svolgere le operazioni in questione. La certificazione di queste capacità è un requisito essenziale per poter utilizzare questi strumenti. In assenza della licenza, l’uso non è consentito.
In altre parole, il patentino drone è obbligatorio per chiunque ne voglia pilotare uno.
La certificazione delle competenze
Se all’Enac spetta il compito di vigilare sul rispetto delle norme di volo, è del tutto evidente la necessità che le competenze di chi vola, o utilizza strumenti che volano, siano certificate. Un po’ come accade con le automobili, o qualsivoglia altro mezzo, anche un drone porta con sé la necessità di una formazione preliminare all’utilizzo.
L’elemento della sicurezza, in questo contesto, è centrale. Intuitivo è comprenderne le motivazioni, ancorché non manchino casi che dimostrano l’aggiramento delle disposizioni.
Il patentino per drone Enac è il lasciapassare indispensabile per agire nell’ambito delle norme. Una volta acquisita, infatti, la licenza garantisce la corretta preparazione di chi l’ha ottenuta. Questo, perché segue un preciso corso di formazione atto a dare tutte le informazioni necessarie.
Trenta domande a risposta multipla
I droni sono utilizzati con sempre maggior frequenza nei più svariati ambiti dell’attività professionale. A essere certificati, peraltro, non sono soltanto i piloti, ma prima ancora i mezzi chiamati a volare sulle teste delle persone.
Il binomio pilota-drone è inscindibile. Ne consegue che entrambi gli attori del volo debbono essere abilitati a farlo.
Le fasi di addestramento sono un momento centrale. Attraverso questo percorso, infatti, gli addestratori insegnano tutti gli elementi utili al futuro pilota. La valutazione successiva è lo snodo oltrepassato il quale si può utilizzare il proprio strumento.
L’acquisizione del patentino drone, in questo senso, rappresenta il lasciapassare verso la successiva attività all’aperto. Essenziale è che i corsi seguiti siano certificati, giacché l’esame e la relativa licenza sono atti ufficiali.
In questo contesto, è la stessa Enac a rappresentare il riferimento per capire come muoversi nella giusta direzione. Gli esami sono svolti nei centri di addestramento autorizzati. Si tratta di una prova con 30 domande a risposta multipla, al termine della quale l’idoneità al volo dei candidati sarà verificata, oppure no.
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