Dieci falsi miti da sfatare sull’equitazione

Una carrellata di giudizi diffusi ma errati sui cavalli e sullo sport: dalle diverse discipline, alla differenza tra cavallo e pony, al sonno in piedi, all'esemplare bianco che non è bianco

cavallo

Quando si pensa ai cavalli e all’equitazione nell’immaginario comune automaticamente si associano luoghi comuni che però non corrispondono alla realtà, eccone alcuni.

1) L’equitazione non è uno sport
Molte persone che non sono mai state a cavallo sostengono che l’equitazione non sia uno sport perché il cavaliere/ l’ amazzone “sta solo seduto, fa tutto il cavallo”: sbagliato. Montare a cavallo infatti sollecita l’intervento di diversi gruppi muscolari come addominali, dorsali, lombosacrali, per mantenere la stabilità in sella, e bicipiti e tricipiti vengono stimolati dalla gestione delle redini; non è un caso che molti dei cavalieri professionisti affianchino all’equitazione allenamenti in palestra.

2) I cavalli sono molto costosi, solo i “ricchi” possono fare equitazione
Certo, i cavalli sono costosi ma non bisogna essere milionari per poter prendere lezioni di equitazione e nemmeno per poterne possedere uno: tutti possono avvicinarsi a questo mondo e montando solo i cavalli della scuola il costo sarà soltanto quello del pacchetto delle lezioni. Se poi si desidera possedere un proprio cavallo i maneggi offrono la possibilità di avere l’animale in fida o mezza fida: con il contratto di fida l’animale viene affidato a una seconda persona, rimanendo di fatto del proprietario, che gli concede l’utilizzo esclusivo a fronte di un corrispettivo (spese del maniscalco, pensionamento, spese veterinarie…). Nel caso in cui l’affidatario e il proprietario decidessero di dividere le spese si parla di mezza fida, l’utilizzo del cavallo viene accordato tra le due persone e tutti i costi di mantenimento e le spese sono divisi al 50%.

3) Un cavallo giovane è un pony, crescendo diventerà un cavallo
Pensare che un pony sia un cavallo giovane è un errore comune, in realtà pony e cavalli non sono due fasi di crescita dell’animale. Un cavallo molto giovane è un puledro, con il termine pony si intendono quegli animali che anche da adulti non superano i 148 cm al garrese (la zona dove viene posizionata la sella), 149 cm se ferrati.

4) “Vai a cavallo, quindi salti gli ostacoli”
Le persone spesso associano automaticamente l’equitazione al salto ostacoli, in realtà sono numerose le discipline equestri tra le quali scegliere: sicuramente il salto ostacoli ma anche il dressage, il concorso completo, la doma classica e il cross country se pensiamo alle discipline olimpioniche; ma anche l’ippica, gli attacchi, l’endurance, il volteggio e le discipline della monta americana.

5) “In vacanza ho fatto una passeggiata quindi so andare a cavallo”
Chi non conosce il mondo dell’equitazione, ma magari ha avuto modo di fare una passeggiata a cavallo, dopo un’ora pensa di aver imparato tutto quello che serve per poter montare in sicurezza: non è così. L’equitazione è uno sport che porta due esseri viventi che non comprendono l’uno la lingua dell’altro a collaborare, ogni volta che si affronta una lezione si impara qualcosa e ogni cavallo è diverso per caratteristiche fisiche e caratteriali; per imparare ad andare a cavallo quindi ci vuole tempo, impegno e pazienza, probabilmente poi non si arriverà mai a conoscere proprio tutto del mondo dell’equitazione.

6) Non tutte le persone che fanno equitazione sono fantini
Generalmente si tende a chiamare “fantino” chiunque vada a cavallo, è bene fare chiarezza: il fantino è solo chi per professione monta cavalli da corsa, per tutte le altre persone si usano i termini “cavaliere” e “amazzone”.

7) I cavalli non dormono in piedi
O meglio: dormono in piedi solo nella fase del sonno leggero, in modo tale che se un pericolo li destasse dal sonno sarebbero pronti a fuggire; mentre nella fase REM hanno bisogno di sdraiarsi perché il sonno priva i loro muscoli della tonicità che serve per mantenere la posizione eretta.

8) Non tutti i cavalli bianchi sono bianchi
Quello che viene definito “bianco” molto spesso in realtà è un cavallo che presenta un manto grigio, dato dalla mescolanza di peli bianchi e neri, che a seconda della maggior presenza di uno o dell’altro colore danno l’effetto visivo del bianco. In natura possono esistere cavalli totalmente bianchi, sono detti albini, ovvero affetti dalla mancanza di melanina.

9) Non parlano ma comunicano
I cavalli pur non parlando la nostra lingua riescono a comunicare tramite il linguaggio corporeo, il modo più semplice per capire cosa stanno provando è osservare la posizione delle loro orecchie: orecchie rilassate e rivolte un po’ all’esterno sono segno di rilassamento e calma, se sono ben puntate in avanti esprimono attenzione e se invece sono rivolte all’indietro esprimono rabbia e disapprovazione, che si trasforma in aggressione quando queste vengono “poggiate” alla testa.

10) L’equitazione non è uno sport per tutti
Sebbene chiunque possa iniziare a praticare questo sport e quindi avvicinarsi ai cavalli, per poter comunicare in modo ottimale con l’animale serve una sensibilità particolare che purtroppo non tutti hanno e apprenderla è molto difficile.

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Pubblicato il 20 Maggio 2022
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