Varese
Da palazzo Butera ai chiostri benedettini, il restauro “Ri-Creativo” protagonista di Visionare 2022
L’appuntamento di maggio di Visionare, i dialoghi di architettura ideati da Fulvio Irace per l’Ordine degli Architetti di Varese ospiterà a villa Panza Giovanni Cappelletti e Andrea Zamboni

Palazzo Butera nel cuore del centro storico di Palermo (foto) e lo straordinario complesso dei chiostri benedettini di San Pietro a Reggio Emilia saranno i protagonisti del quarto incontro promosso dall’Ordine degli Architetti di Varese nell’ambito del programma Visionare a villa Panza di Biumo.
Due confortanti esempi che dimostrano come la gloriosa tradizione italiana del restauro-ricreativo non si sia estinta con la generazione dei maestri, nonostante le tante difficoltà che troppe volte insorgono quando le attenzioni dell’architettura si rivolgono al tema dell’eredità storica e della sua vivificazione.
Schivando l’uso dell’ambiguo termine “valorizzazione”, la “vivificazione” infatti si propone come il tentativo di perpetuare la memoria e la materia dell’antico rendendola attuale e parlante per la società contemporanea. Ne parleranno gli autori – Giovanni Cappelletti, responsabile del restauro di Palazzo Butera e della sua conversione in polo artistico d’eccellenza e Andrea Zamboni, a capo dello studio Zamboni Associati Architettura – in dialogo con Fulvio Irace, curatore della nuova serie di incontri di Visionare: esponenti di due generazioni contigue, che condividono un’acuta percezione del lavoro in architettura come pratica di ascolto della memoria, Cappelletti e Zamboni condurranno i partecipanti nel vivo del processo di analisi, di diagnosi e di progettazione del nuovo in due eccezionali manufatti storici , illustrando i modi con cui questi due illustri ”malati” sono riusciti a risorgere come Lazaro dal grave stato di degrado dei loro sarcofaghi di pietra.

Nato a Saronno, Giovanni Cappelletti si è formato a Venezia presso l’Istituto universitario di Architettura (IUAV) ma è agli anni del liceo che risale il suo interesse per il mondo dell’arte: la visita alle collezioni ospitate a villa Panza è per lui un importante momento di apertura da cui scaturisce un interesse che, attraverso un percorso universitario mirato, si è consolidato nel tempo delineando una formazione culturale che ha trovato una via operativa nelle successive occasioni professionali. Tra queste, i musei e gli allestimenti di mostre temporanee progettati durante la lunga collaborazione con Mario Bellini. Poi, nel 2015 Cappelletti ha imboccato la strada del Sud come risposta a una chiamata che egli considera una vocazione: progettare la trasformazione voluta da Francesca e Massimo Valsecchi di Palazzo Butera da antica dimora nobiliare palermitana a centro internazionale delle arti.
Nato a Reggio Emilia, e professore all’Università di Bologna e poi di Parma, Andrea Zamboni è una di quelle preziose figure di architetti-intellettuali, impegnati con eguale intensità nel campo della progettazione e della ricerca storica. I suoi studi alla facoltà di Architettura di Ferrara e all’Accademia di Architettura di Mendrisio lo mettono in contatto con l’insegnamento di Peter Zumthor, mentre l’apprendistato con il maestro Guido Canali lo avvicina alle tematiche del museo e della riconversione delle preesistenze.
Il felice e complesso intervento sui chiostri del monastero benedettino di San Pietro nella sua città natale, è la migliore e più convincente dimostrazione della capacità di assorbire ed elaborare personalmente la lezione dei due maestri, in modo da continuare e rilanciare la stagione d’oro dell’architettura di Scarpa e Albini: il restauro di un antico monastero, inutilizzato da secoli, ha consentito infatti di restituire alla città e alla fruizione pubblica la presenza del passato, senza snaturarne gli aspetti salienti, ma anzi coniugando con delicatezza conservazione e innovazione.
L’incontro, organizzato dall’ordine degli architetti di Varese in collaborazione con il FAI nello scenario di Villa Panza a Varese si terrà martedì 18 maggio alle 19: è possibile iscriversi in presenza o anche assistere al webinar. In entrambi i casi è necessario iscriversi. Le info qui