I candidati giovani del PD rispondono a Salvini: “La leva obbligatoria è anacronistica”
Secondo Matteo Capriolo e Valerio Langé questo strumento «sottrarrebbe alle alle aziende tecnici e professionisti che sono stati formati affinché contribuiscano alla ripresa»

“Anacronistica e lontana dalle esigenze del Paese”. Matteo Capriolo e Valerio Langé, i candidati giovani del Partito Democratico della Provincia di Varese alle prossime elezioni politiche, esprimono grandi perplessità sulle recenti affermazioni di Matteo Salvini riguardo alla possibilità di reintrodurre la leva obbligatoria. «La proposta – spiegano – risulta essere completamente anacronistica e molto distante dalle esigenze vere del nostro territorio, e non può che stimolare alcune riflessioni».
Innanzitutto «il leader della Lega dimostra ancora una volta di non essere a contatto con le esigenze del Paese, in particolare del Nord – afferma il candidato all’uninominale di Varese, Matteo Capriolo – Introdurre il servizio di leva obbligatoria vuol dire innanzitutto sottrarre alle aziende tecnici e professionisti che sono stati formati affinché contribuiscano alla ripresa e alla modernizzazione del Paese. Le aziende della nostra Provincia non si possono permettere una tale perdita».
Gli fa eco Langé, candidato al plurinominale: «Bisogna tenere conto che in Lombardia esiste la Leva Civica Volontaria Regionale, un’esperienza di cittadinanza attiva della durata di 12 mesi rivolta ai giovani di età compresa fra i 18 anni ed i 28 anni compiuti, finalizzata ad offrire esperienze nel settore dei servizi sociali e sociosanitari. Questa esperienza è stata peraltro rifinanziata da Regione Lombardia lo scorso 24 marzo: la Lega ha pensato come integrare la proposta di leva militare e la Leva Civica Volontaria Regionale che già esiste? O si tratta di una proposta buttata lì tanto per fare rumore? Infine Molti sostengono che la leva militare sia uno strumento educativo. Per molti senza dubbio lo è stato, ma forse conviene ragionare sulle esigenze delle famiglie di oggi, che sono le prime responsabili della formazione: occorre sostenerle, affinché possano assolvere al loro essenziale ruolo educativo».
I giovani candidati PD inoltre sottolineano come i fenomeni di disagio in alcuni casi riguardano persone di età inferiore ai 18 anni: in questi casi quindi la leva militare non sembra poter essere una soluzione «e dimostra che la Lega ormai è completamente scollegata dalle esigenze dei giovani e del Nord – proseguono – La vera sfida del nostro Paese e del nostro territorio è quella di investire strutturalmente sull’istruzione pubblica, sui percorsi di formazione professionale e di inserimento nel mercato del lavoro (ad esempio attraverso l’abolizione degli stage non pagati, proposta dal Partito Democratico) ma anche su progetti culturali che riducano la marginalità sociale, includendo i più giovani nella società».
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Condivido totalmente, a parte i bei ricordi con i commilitoni niente di utile, vedere le ruberie e l’esoso sperpero di denaro pubblico mi ha troppo disgustato.