Incrocio pericoloso a Busto, forse è l’ora di metterci mano

L'ultimo scontro tra via Nannetti e via Majno, vicino a una scuola, ha coinvolto tre persone. Il Comune metterà un dosso in zona, ma c'è chi dice: "Sperimentiamo le zone scolastiche e riduciamo il traffico"

Generico 01 Aug 2022

A vederlo sembra un angolo tranquillo, in una zona residenziale (seppur centrale) lontana da grandi flussi. Ma l’incrocio tra via Nannetti e via Majno a Busto Arsizio è un punto delicato che si mostra pericoloso e ora anche il Comune pensa finalmente di metterci mano.

L’ultimo episodio è avvenuto lunedì, con tre persone coinvolte e un veicolo che ha invaso il marciapiedi schiantandosi sulla recinzione del condominio che “presidia” un angolo dell’intersezione.

Il fatto è che quella zona tra Corso Italia e il Museo del Tessile è fatta di strade di calibro ridotto, più che altro a vocazione residenziale, ma il traffico sugli assi principali vicini (Corso Italia e via Quintino Sella) invita molti automobilisti a usare la viabilità minore anche come asse di attraversamento.

Va detto che in quest’ultimo episodio ci si è messo anche una manovra errata, per sbaglio o scientemente, visto che uno dei veicoli procedeva contromano.
Marco Fardelli, architetto e attivo in Fiab (Federazione Ambiente e Bicicletta) in un post ha però richiamato anche elementi: «Sembra tutto inevitabile, quasi governato dal Fato, ma a settembre riapre la scuola 50 metri prima. E su quei marciapiedi saranno di nuovo parcheggiate auto in divieto di sosta che costringeranno genitori e bambini a scendere dal marciapiede per passare in strada, sfiorati dalle auto in movimento. E allora dobbiamo smettere di credere al Fato. Occorre un deciso cambiamento di rotta. Occorre ridurre la velocità, ridurre il numero delle auto, restituire la città anche a chi non si muove in macchina. Occorrono le strade scolastiche. Adesso».

marco fardelli

Le zone scolastiche, definite anche dalle modifiche recenti al Codice della Strada, sono aree in cui viene vietato (temporaneamente o in modo permanente) il traffico degli autoveicoli. È un intervento che – anche se temporaneo, vale a dire in alcuni orari – consente di salvaguardare i momenti di entrata e uscita dalla scuola e garantire sicurezza a pedoni e ciclisti. Riduce la pressione sulle strade intorno alle scuole – allontanando il punto di carico/scarico dei bambini dalle auto e “distribuendolo” su un territorio più ampio – ma le diverse esperienze in giro per l’Italia mostrano che alla lunga convince sempre più famiglie a “convertirsi” a modalità di accesso diverso alla scuola, a piedi o in bici, aiutando anche l’autonomia dei ragazzini.

Dal canto suo per ora il Comune ha previsto interventi più puntuali e limitati in zona. Nello specifico un dosso con attraversamento rialzato proprio davanti alle scuole primarie del quartiere Nord di Busto, da realizzare «prima dell’inizio del nuovo anno scolastico» ha annunciato l’assessore alla viabilità Salvatore Loschiavo.

salvatore loschiavo assessore sicurezza busto arsizio

Lo stesso delegato del sindaco Antonelli aveva indicato le zone a traffico limitato come prospettiva del suo assessorato, da associare a politiche sulla mobilità sostenibile. Marco Fardelli ha rilanciato appunto l’ipotesi di “zona scolastica”, per cui esistono ora anche strumenti legislativi specifici: un tema interessante, che ha esempi anche nelle vicine Gallarate (in modo più puntuale, solo davanti a una scuola) e Cassano Magnago (dallo scorso anno in modo più diffuso).

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 03 Agosto 2022
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