L’impianto Forsu di Legnano si fa “sentire” anche a Busto Arsizio. Legambiente: “Più alberi e meno odori”
L'associazione ambientalista bustocca ha scritto ai diversi enti coinvolti (Asia, Comune di Legnano, Arpa e Città Metropolitana) a causa delle molestie olfattive nella zona e per l'impatto paesistico
L‘impianto per il trattamento dell’umido di Legnano, entrato in funzione nei mesi scorsi, inizia a far sentire il suo “impatto” anche su Busto Arsizio e più precisamente nella zona di Borsano. Il complesso industriale può trattare fino a 52 mila tonnellate di frazione organica per la produzione di biometano e compost.
Taglio del nastro per il nuovo impianto per la produzione di biometano a Legnano
A segnalare le molestie olfattive è la sezione bustocca di Legambiente attraverso un post su facebook: «Abbiamo inviato ad Asja Ambiente Italia SpA, al Comune di Legnano, ad Amga SpA, ad ARPA Lombardia e a Città Metropolitana una segnalazione per molestie olfattive e di impatto paesaggistico dell’impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti sito in Legnano via Novara. Molteplici, infatti, sono state le segnalazioni che abbiamo ricevuto in ordine ad odori frequenti e superiori alla normale tollerabilità provenienti dall’impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani gestito da Asja Ambiente Italia S.p.A.» – scrivono.
L’associazione ha anche colto l’occasione per segnalare un altro inadempimento: «Dalla prospettiva dal Parco Alto Milanese, l’impianto fa mostra di sé in modo paesaggisticamente molto impattante. L’immagine di un grosso impianto industriale all’interno di un luogo da sempre caratterizzato solo da alberi e campi agricoli, storicamente molto frequentato dai cittadini per la sua natura di unico grande polmone verde cittadino, viene percepita con notevole disagio dai fruitori del Parco». In un commento al post è lo stesso Davide Turri, presidente del Consorzio Parco Alto Milanese, a confermare: «Zona con rilevanza paesistica alta, la massima sul Comune di Legnano. [L’impianto è] perfettamente inserito?».
Secondo Legambiente e lo stesso Parco, dunque, «manca una adeguata schermatura verde che riporti l’ambiente paesaggistico allo stato adeguato al contesto. L’azienda, infatti, per probabili ragioni di risparmio, ha posizionato alberi che per le caratteristiche di fronda minuta e caducità sono totalmente inidonei alla funzione di schermatura. Ci auguriamo che tutti i destinatari delle nostre pec raccolgano l’invito ad adoperarsi al più presto per far cessare le molestie olfattive e di impatto paesaggistisco dell’impianto».
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